Questione reddito di cittadinanza a dicembre: c’è chi non riceverà il sussidio. Vediamo quali sono i motivi
Attraverso il RdC tanti nuclei familiari o soggetti senza lavoro hanno potuto affrontare il difficile periodo della post-pandemia dovuta al Covid-19 ed anche alla crisi economica che da un po’ di tempo imperversa in Italia. Ma, come ben sappiamo, c’è sempre un limite a tutto.
Infatti, il reddito di cittadinanza, non può durare per sempre. C’è un limite, da rispettare, che se non si riesce a trovare un nuovo impiego, il beneficio dopo 18 mesi, viene sospeso. Nel mese di dicembre, tanti soggetti hanno ricevuto il pagamento, ma altri non lo avranno. Perché?
Chi non riceverà il RdC di dicembre?
Nel mese di dicembre, la maggioranza dei cittadini titolari del reddito di cittadinanza, ha ricevuto anche in data precisa il versamento di denaro. Ma c’è anche chi, non potrà averlo. Quali sono i principali motivi di questo annullamento? Ci sono la sospensione dei 18 mesi in attesa del rinnovo; sospensione totale del RdC e le decadenza del reddito di cittadinanza.
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Nella prima situazione, bisognerà attendere il rinnovo del sussidio che durerà almeno 30 giorni. Questo periodo di sospensione è comunemente chiamato “mese di stop”. La seconda, invece, prevede il mancato rinnovo dell’ISEE, entro la data prevista del 31 gennaio, che comporta la revisione del reddito.
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Ma c’è anche una terza motivazione che comporta la sospensione del reddito di cittadinanza, spiegata in più di un punto:
- non effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro;
- non sottoscrive il Patto per il lavoro ovvero il Patto per l’inclusione sociale;
- non partecipa, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione;
- non aderisce ai progetti utili alla collettività, nel caso in cui il comune di residenza li abbia istituiti;
- non accetta almeno una di tre offerte di lavoro congrue oppure, in caso di rinnovo, non accetta la prima offerta di lavoro congrua;
- non comunica l’eventuale variazione della condizione occupazionale oppure effettua comunicazioni mendaci producendo un beneficio economico del Reddito di cittadinanza maggiore;
- non presenta una DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare;
- venga trovato, nel corso delle attività ispettive svolte dalle competenti autorità, intento a svolgere attività di lavoro dipendente, ovvero attività di lavoro autonomo o di impresa, senza averlo comunicato.
Inoltre quando si emettono documentazioni false, dei cosiddetti “furbetti“, si rischiano anche punizioni di reclusione in carcere dai 2 ai 6 anni, per danni allo Stato, che comporta la totale restituzione del denaro ricevuto in precedenza.