Chi perderà il reddito di cittadinanza nel 2023

Il Governo ha approvato una serie di emendamenti che riguardano anche il reddito di cittadinanza: i soggetti che lo perderanno nel 2023

chi perderà l'rdc nel 2023
Reddito di Cittadinanza (Pensioniora.it)

Importanti novità sono previste per quanto riguarda il reddito di cittadinanza che resterà in vigore nel 2023, ma con qualche modifica. A partire dall’anno prossimo sarà erogato per un massimo di sette mesi invece che 18 e nel 2024 molto probabilmente sarà totalmente abolito e al suo posto verrà introdotta una nuova misura. Inoltre, dall’anno prossimo, i beneficiari d’età compresa tra i 18 e i 59 anni, abili al lavoro, che percepiscono il reddito di cittadinanza, dovranno frequentare dei corsi di formazione.

Potranno continuare ad usufruirne gli invalidi, gli over sessanta e coloro i quali hanno figli minori a carico e non hanno alcuno strumento di sostentamento. Novità importanti riguardano anche i datori di lavoro che assumono i beneficiari del reddito di cittadinanza a partire dal 1 gennaio al 31 dicembre con contratto a tempo indeterminato. In tal caso, infatti, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali sarà aumentato da sei mila euro a otto mila euro.

Reddito di cittadinanza 2023, cosa cambia e chi lo perderà

chi perderà il reddito di cittadinanza nel 2023
Governo Meloni (Instagram – Pensioniora.it)

Nelle ultime ore sono state apportate una serie di emendamenti alla legge di bilancio e tra questi, alcuni riguardano proprio il reddito di cittadinanza. Le novità più rilevanti sono due: perdita dal beneficio dopo il rifiuto di una sola offerta di lavoro e obbligo di completare gli studi. Dunque, il sussidio potrebbe essere revocato già dopo aver rifiutato una sola proposta lavorativa, che non deve risultare più necessariamente congrua. Tale emendamento è stato proposto da Maurizio Lupi di Noi Moderati.

Leggi anche: Assegno unico gennaio | Il pagamento arriva in automatico?

Attualmente, infatti, è congrua l’offerta di lavoro che prende in considerazioni la distanza dal luogo dell’impiego con quello del proprio domicilio, che non deve essere superiore a 80 km. Inoltre, si deve trattare di un luogo raggiungibile in 100 minuti con i mezzi di trasporto pubblico. Così facendo i percettori dovranno accettare qualsiasi proposta di lavoro sull’intero territorio nazionale, a pena di decadenza dal beneficio.

Leggi anche: Caos canone Rai, arriva un rimborso ai cittadini?

L’altra novità riguarda l’obbligo scolastico, per i percettori che vanno dai 18 ai 29 anni. Come affermato proprio recentemente dal ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, molti di loro hanno interrotto la scuola dell’obbligo e tale proposta, dunque, è nata proprio in ragione di ciò.

Gestione cookie