La Legge Bilancio ha numerosi emendamenti che sono stati approvati, tra cui quelli sul reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza sta subendo forti cambiamenti. La Legge di Bilancio, come da programma, ha modificato radicalmente la misura. Fino a tutto il 2022 tutti i cittadini con requisiti che riguardavano la composizione del nucleo familiare ed il reddito al di sotto di un certo livello ISEE ne hanno avuto diritto. Sono stati introdotti nuovi limiti. Gli emendamenti per le novtà sul reddito di cittadinanza sono state moderate dai relatori Silvana Comaroli (Lega), Roberto Pella (FI) e Paolo Trancassini (FdI). Un primo obbligo per i giovani, dai 18 ai 29 anni, è l’aver adempiuto all’obbligo scolastico.
Chi non l’ha fatto dovrà iscriversi obbligatoriamente a dei corsi di formazione scolastica per rispettare gli obblighi minimi di scolarizzazione. Inoltre dall’emendamento, per quanto riguarda le offerte di lavoro, è stata eliminata la parola ‘congrua‘ dal testo di legge. In precedenza, per far valere un rifiuto come tale, l’impiego doveva essere congruo alle capacità lavorative del cittadino. Ciò significava anche adatte alla propria formazione professionale ed al titolo di studio. Avendo tolto la parola ‘congrua’, il cittadino al rifiuto della prima offerta di lavoro, qualunque essa sia, subisce la revoca del beneficio.
Reddito di cittadinanza, i nuovi vincoli
Dunque chi rifiuta un qualsiasi lavoro gli venga offerto perde il diritto al reddito di cittadinanza. Rimane un eccezione per la distanza tra lavoro offerto e domicilio. Si può rifiutare, mantenendo il beneficio, un lavoro oltre gli 80 chilometri dal domicilio o con tempi casa – lavoro oltre i 100 minuti con i mezzi pubblici. Inoltre da ultime nuove, l’emendamento approvato accorcia i tempi del reddito di cittadinanza da otto a sette mesi di erogazione, senza possibilità di rinnovo.
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Chi entra a far parte del beneficio ed ha diritto alla maggiorazione per il pagamento dell’affitto per la casa di residenza, non si vedrà accreditati i soldi sulla Rdc card. Ma l’integrazione verrà erogata direttamente al proprietario dell’immobile. Il titolare del reddito di cittadinanza dovrà comunicare all’ente di previdenza sociale, l’INPS, i dati del suo locatore al fine dell’accredito diretto.