Ecco quali cambiamenti comporterà la nuova legge di bilancio nei confronti dei genitori maschili e i congedi per la paternità. I dettagli
Sta finalmente per approdare alla Camera la tanto attesa legge di bilancio, che dopo numerosi emendamenti e discussioni in sede di commissione parlamentare di bilancio, nonostante i ritardi accumulati, consta di un intenso lavoro di delicato imbastimento per definire la sistematica prima azione di governo dal suo insediamento. A breve dunque si sapranno l’esito del voto di fiducia cui il governo Meloni ha sottoposto la legge.
Il pacchetto di norme riflette con tutta evidenza un anno, come quello che sta per concludersi, all’insegna di numerose difficoltà e di drammatici eventi che ne hanno segnato il corso, quali il conflitto russo-ucraino e la conseguente crisi energetica. Quest’ultima sta producendo un progressivo impoverimento delle fasce economicamente più deboli della popolazione, vittime del caro bollette; e il tema è stato intercettato proprio dalla legge di bilancio.
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È noto come sin dalla manovra di bilancio sono stati individuati due forme di intervento circa l’aumento delle bollette energetiche, oltre alle misure messe in atto dal precedente esecutivo: da un lato, la proroga di sei mesi sul distacco delle utenze domestiche, per consentire agli inadempienti dei pagamenti sull’energia di trascorrere nel caldo delle abitazioni l’inverno; dall’altro, l’innalzamento del tetto reddituale ISEE per l’allargamento della platea dei beneficiari dei cosiddetti “bonus bollette”, con particolari vantaggi alle famiglie numerose.
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Le risorse messe in campo per finanziare tali misure derivano in parte dal razionamento dei fondi destinati ad importanti supporti economici, tra i quali il più emblematico è senza dubbio il Reddito di Cittadinanza. Dal 1° gennaio 2023 infatti cambiano i criteri di accesso e di durata del sostegno, sconvolgendo di fatto la platea dei beneficiari: si passa a soli sette mesi di erogazioni contro i diciotto mesi rinnovabili.
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Oltre ad alcuni bonus, sono coinvolti anche gli strumenti più prettamente previdenziali. In tema di nascite, si registrano rinnovi, anche per il 2023, per aiuti come il bonus asilo nido; mentre è nei congedi parentali per le nascite e la maternità che si registra la novità principale. L’indennizzo nella misura dell’80 per cento destinato al mese in cui si svolge il congedo parentale – è stato deciso – non viene più approvato esclusivamente nei confronti della madre: l’assegnazione avviene anche nei confronti del padre.