Ecco cosa succederà a partire dal 1° gennaio 2023 sotto il profilo delle cartelle esattoriali non riscosse. I particolari
A partire dal 1° gennaio 2023, si vedranno gli effetti dei provvedimenti decisi in queste ultime settimane dal governo Meloni. Nella cornice delle feste natalizie e della corsa ai regali, si stanno mettendo a punto tutti quei dettagli che entreranno nell’imminente legge di bilancio. E come preannunciato dalla stessa manovra di bilancio, le iniziative di governo sono volte alle famiglie e ai pensionati.
L’obiettivo è quello di contrastare l’impoverimento delle fasce più o meno deboli della popolazione causato dall’aumento dei costi delle bollette energetiche e dall’inarrestabile accelerazione dell’inflazione (rinnovata anche per il prossimo primo trimestre). A coloro che non sono riusciti a saldare le fatture delle utenze domestiche arriverà una proroga sul distacco della fornitura, mentre si è proceduto all’innalzamento del tetto reddituale ISEE per richiedere i “bonus bollette”.
Quali novità nel 2023 se vi sono cartelle esattoriali non riscosse
Nello scorso novembre, la Nadef aveva delineato le modalità di reperimento dei fondi per attuare i provvedimenti annunciati: oltre a concrete iniziative dal punto di vista dell’energia, come lo sblocco di risorse interne di gas e la facilitazione per nuove concessioni di forniture, vi sono parallelamente le misure economiche correttive che rifinanziare le casse dello Stato.
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In primis, è stato reso necessario un forte ridimensionamento della essenziale misura del Reddito di Cittadinanza: nuovi criteri di accesso e di durata che dall’inizio del prossimo anno ridurranno sensibilmente la platea di beneficiari, specialmente tra i lavoratori. Si passa infatti dai 18 mesi rinnovabili agli 8 mesi non rinnovabili, con l’opzione di uno stop anticipato nel caso in cui il lavoratore rifiuti l’unica offerta lavorativa proposta dal Centro per l’Impiego. L’altra importante fonte di finanziamento resta la classica rottamazione delle cartelle esattoriali.
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Dopo la Rottamazione ter da poco conclusa, il governo Meloni si appresta ad una nuova pace fiscale. Subito si otterrà uno “stralcio” per tutte le cartelle esattoriali sotto i mille euro, in quanto è stato constatato che le spese di riscossione da parte dello Stato sono superiori agli importi stessi da esigere. Scontistiche e rateazioni si avranno invece per le cartelle tra i mille (fino al 2015) e i tremila euro: si otterrà un contenimento del 50 per cento sugli interessi e le sanzioni, oltre alla riduzione a cinque anni del tempo complessivo di riscossione, a partire dall’intimazione di pagamento.