Lo sapevate che possono verificarsi delle situazioni in cui potreste dover restituire il vostro Reddito di Cittadinanza? Ecco quali
Le cose non si stanno certo mettendo bene per coloro che sono percettori del Reddito di Cittadinanza. Il governo Meloni, infatti, da tempo sta ormai cercando di stringere la cinghia intorno a questo indennizzo, con l’obiettivo di ridurre la schiera di coloro che ne possono beneficiare. Una questione, inoltre, su cui si sta cercando di agire in modo tempestivo è senz’altro quella delle possibile truffe ai danni del RdC.
Che proprio il Reddito di Cittadinanza, d’altronde, sia un argomento molto spinoso nel nostro Paese non è certo un mistero. Da sempre, infatti, le due fazioni (chi è concorde con questa somma che viene elargita e chi, invece, si dice assolutamente contrario) non possono fare a meno di scontrarsi. Ultimamente, però, sembra proprio che il RdC stia attraversando una vera e propria scossa di assestamento: vediamo dunque chi è che potrebbe rischiare di dover restituire le somme ricevute.
Quando dovrete restituire il RdC, ecco perché
Proprio in questo ultimo periodo, infatti, il Governo Meloni ha dato il via a un vero e proprio tornado che si è abbattuto sul Reddito di Cittadinanza, che potrà essere messo in atto mediante tre vie differenti. La prima prevede una modifica della legge, restringendo il RdC solo a coloro che sono soggetti fragili e dunque non in condizione di lavorare. La seconda è quella di togliere questa somma a coloro che rifiutano per ben due volte di lavorare. E, per finire, vi è una terza via: ovvero quella di incrementare i controlli per visionare chi è che non è in regola con la normativa.
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Chi verrà scoperto a essere uscito fuori quelli che sono i rigidi requisiti e parametri per poter beneficiare del Reddito di Cittadinanza andrà incontro anche a serie e importanti conseguenze. Prima fra tutta, c’è senza dubbio quella di essere costretti a restituire le somme ricevute dal RdC e che altrimenti non si sarebbe stati spettanti ad avere. Non tutti però corrono questo rischio, ma solo specifiche categorie di persone: come, ad esempio, coloro che non hanno comunicato all’INPS determinate informazioni indispensabili sul proprio reddito, oltre in questo caso a una reclusione dall’uno ai tre anni.
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Tra coloro che rischiano di dover restituire le somme che gli sono state elargite dal RdC troviamo anche chi ne ha fatto beneficio utilizzato delle dichiarazioni o documentazione false, attestando per tanto cose non vere proprio per rientrare nei parametri richiesti. In questo, inoltre, è prevista anche una reclusione dai due ai sei anni. O ancora coloro che presentano una difformità nella domanda di reddito di cittadinanza: ad esempio hanno omesso di indicare la presenza di occupazione per quanto riguarda uno o più componenti del nucleo familiare.