La pensione di reversibilità spetta di diritto al coniuge ed eventualmente ai figli. Ciò che discrimina è l’importo
Parlare di pensione di reversibilità non è semplice. Innanzitutto perché è un beneficio che si matura dopo un evento luttuoso. E poi perché i casi possibili sono davvero molti. Si parte con il nome esatto. La pensione di reversibilità è detta dall’INPS pensione ai superstiti, proprio a mostrare come essa sia un supporto economico che l’ente eroga in favore dei parenti sopravvissuti dopo il decesso del titolare di una pensione. Essa può derivare dalla pensione stessa del defunto, dunque in proporzione rispetto ai contributi versati.
Oppure si può trattare di pensione indiretta, quando la provenienza è assicurativa. Il titolare dell’assicurazione ha stipulato una polizza per supportare i parenti più vicini in caso di proprio decesso. E il primo beneficiario della reversibilità è il coniuge. A seguire i figli, se minori o a carico, e comunque non oltre gli anni previsti dall’ordinamento di studi. Anche i genitori, in assenza di figli e coniuge possono percepire la reversibilità. Ed in ultima battuta fratello o sorella, se inabili al lavoro e considerati a carico del defunto.
Pensione di reversibilità, la simulazione dell’importo
Dunque sono diversi i fattori che incidono sulla pensione di reversibilità. A partire dai soggetti tra cui spartirla. Nell’elenco non può mancare l’ex coniuge divorziato, ma solo nel caso in cui in sede giuridica venga accordato un assegno di mantenimento per sé o per i figli, oppure gli alimenti. Ovviamente, maggiore è il numero di persone a cui la reversibilità del defunto spetta, e minore è l’importo per ciascuno.
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Per rendere più chiara la questione si può tentare una simulazione. Si ponga il caso in cui un coniuge senza reddito proprio abbia diritto ad una pensione di reversibilità per l’altro coniuge defunto. La cui pensione, prima del decesso, ammontava a 1.500 euro al mese. Se il coniuge ha anche due figli a carico, la pensione di reversibilità viene così distribuita: 60% della pensione al coniuge, dunque 900 euro al mese. 40% della pensione ai figli, pari a 600 euro in totale, quindi 300 euro a testa.
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Anche nel caso in cui non abbia figli, il coniuge sopravvissuto percepisce in totale il 60% della pensione. Ma solo se non ha reddito proprio. In caso contrario la pensione di reversibilità viene ridotta.