In arrivo le novità da parte dell’INPS nei confronti di quei nuclei familiari con bambini carico che frequentano l’asilo nido. Di cosa si tratta
In prossimità della fine dell’anno non si palesa soltanto la famigerata corsa ai regali o quell’atmosfera di serenità tipica dell’avvicinamento al Natale. Più austeramente, dal punto di vista fiscale e della vita previdenziale del contribuente, la fine dell’anno è tempo di tirare le somme e prepararsi ai nuovi impegni per il prossimo anno. Di certo, non sono stati mesi facili quelli che molte famiglie stanno cercando di archiviare.
Ancora per il mese di dicembre, sono in erogazione i bonus “una tantum” di 150 euro a sostegno delle spese energetiche per i redditi più bassi. Dal 1° gennaio prossimo le stesse pensioni saranno sottoposte al secondo adeguamento ISTAT (in tre mesi) relativo all’incremento dell’8 per cento, atto a contrastare la galoppante corsa a due cifre percentuali. A questo si aggiungeranno, per tutti, i “bonus bollette”, cui il governo Meloni ha provveduto a innalzare il tetto reddituale ISEE, con particolari vantaggi per le famiglie numerose.
Alcune famiglie alle prese con enormi difficoltà a far quadrare i conti, causa assenza di lavoro, potranno fare affidamento alla temporanea indennità di disoccupazione NASPI (secondo i criteri di legge) e al Reddito di Cittadinanza. Quest’ultimo, però, è stato oggetto di un forte ridimensionamento dei criteri di accesso e di durata, voluto dal nuovo esecutivo: niente 18 mesi rinnovabili, e al loro posto 8 mesi non rinnovabili, suscettibili di revoca anticipata al rifiuto dell’unica proposta professionale da parte del Centro per l’Impiego.
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Ma il RdC può essere cumulato con l’Assegno Unico e universale, se il nucleo familiare è a carico di almeno un lavoratore dipendente. Giunta – nel 2023 – alla seconda annualità, la misura di sostegno a supporto delle spese per ciascun figlio fino a 21 anni di età o disabile senza limiti anagrafici, chiama in raccolta le famiglie al rinnovo delle domande a partire dal 1° gennaio fino al 1° marzo 2023.
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Sarà necessario un nuovo invio del modello DSU legato all’ISEE se entro il 2022, il nucleo registrerà una variazione del reddito annuo in grado di spostare il collocamento da uno scaglione ad un altro. Sul nodo del Bonus Asilo nido, l’INPS chiarisce: la misura a supporto delle spese per l’asilo nido o nei confronti dei bambini sotto i 3 anni affetti da patologie croniche, è confermata anche per il prossimo anno. La quota annua dell’assegno varia dai 3.000 euro ai 2.500 e 1.500 euro, a seconda che l’ISEE raggiunga i 25.000 euro, 40.000 mila o superi 40.000 euro.