Cosa accade all’eredità se si prelevano dei soli da un conto corrente di un genitore morto? Scopriamo insieme i rischi
Quando un nostro caro passa a miglior vita sprofondiamo in sentimenti di tristezza e di dolore. Se poi a lasciarci è un genitore il dolore per la perdita sembra davvero non avere nessun limite. Dopo l’organizzazione del funerale i parenti del defunto, come moglie, marito o figli, devono poi risolvere vari adempimenti burocratici.
Tra questi c’è la comunicazione della morte al Comune di Residenza ma anche all’INPS se il defunto era titolare di pensione, e alla banca o alla Posta nel caso in cui colui che è passato a miglior vita è anche titolare di conti correnti. Per poter avere il denaro presente sui conti bisogna infatti presentare una apposita domanda di successione ma cosa accade all’eredità se si prelevano soldi prima della comunicazione.
Alla morte di un genitore bisogna presentare alla banca o alla Posta la dichiarazione di successione. Attraverso questa dichiarazione i figli potranno avere accesso al conto corrente del genitore che è passato a miglior vita. Alla comunicazione della morte di un titolare di conto corrente, infatti, la banca blocca lo stesso conto e nessuno potrà effettuare nessuna operazione.
LEGGI ANCHE: Successione, in questo caso l’eredità va alla nuora
Questo significa che finché non ci sarà comunicazione di successione si potrà prelevare dal conto. In caso di prelievi effettuati da terzi quando ormai il titolare del rapporto è deceduto, la banca non è responsabile del depauperamento del deposito a condizione che l’autore del prelievo era titolare dei poteri a operare sul conto.
LEGGI ANCHE: Assegno unico 2023 | Senza ISEE si continuerà a riceverlo?
I giudici della Cassazione hanno chiarito se e quando l’istituto di credito è tenuto a bloccare il conto e a non consentire agli eredi di prendere i soldi in deposito o nelle cassette di sicurezza. In tutti casi l‘erede con delega deve astenersi dal prelevare i soldi, non almeno prima che sia stata effettuata la dichiarazione di successione e si sia provveduto a dividere la giacenza con tutti gli altri eredi; in caso contrario dovrà restituire importo alla massa, insieme agli interessi.
Il figlio, anche se con autorizzazione alla firma sul conto corrente bancario del genitore morto, può infatti essere citato davanti al tribunale dagli altri eredi, affinché restituisca alla massa ereditaria i soldi che ha accreditato a se stesso o che ha speso senza autorizzazione degli aventi diritto. La banca non ha alcuna responsabilità se gli consente di effettuare tali operazioni.