Ecco a quale appuntamento andranno incontro i richiedenti del noto sussidio alle famiglie a partire dal nuovo anno. Di cosa si tratta
In questo mese caratterizzato dalla corsa ai regali, l’arrivo di alcuni positivi adeguamenti previdenziali e fiscali arrivino per riempire la base dell’albero di Natale nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. In realtà, si proviene purtroppo da una stagione davvero dura sotto il profilo economico per molte famiglie, colpite dai rincari delle utenze domestiche e dai generalizzati aumenti dei prezzi al consumo causati dall’inflazione.
Nella manovra di bilancio, il governo presieduto da Giorgia Meloni ha posto un particolare accento sulle condizioni delle famiglie, includendo tra le iniziative in ordine al 1° gennaio 2023, dell’innalzamento del tetto reddituale ISEE necessario alla richiesta dei cosiddetti “bonus bollette”, favorendo in particolare le famiglie numerose. Un ulteriore strumento che può rafforzare i contesti più difficili dove già operano sussidi come NASPI, Reddito di Cittadinanza e l’Assegno Unico e universale.
Se prima dell’insediamento dell’ultimo esecutivo, il governo Draghi ha lasciato sulla scrivania, tra le priorità inevase, il nodo incerto sul futuro della fondamentale misura per le famiglie, l’Assegno Unico e universale – in sostanza, il suo rinnovo in seno al rifinanziamento – oggi la questione sembra definitivamente sciolta e non dovrebbe incontrare ostacoli verso la definizione della legge di bilancio.
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Le famiglie a carico dei lavoratori dipendenti possono continuare a beneficiare dell’Assegno Unico e universale anche per il prossimo anno. Al mese di dicembre in corso, mentre si riceverà il rateo mensile di competenza di novembre (e alcuni ricevono persino gli arretrati dallo scorso agosto), in conclusione dell’anno, si dovrà pensare – appunto – al prossimo anno. Coloro che hanno a carico figli fino al 21° anno di età, oppure figli disabili in assenza di limiti anagrafici, se posseggono un reddito fino a 15mila euro, godranno di uno scaglione “secco” che comporta un assegno mensile per ogni figlio di 175 euro.
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Come di consueto, i redditi ISEE fino a 40mila euro e oltre manterranno gli scaglioni sino ad oggi stabiliti. Ciò che oggi preme è il rinnovo della misura per la seconda annualità in partenza dal mese di marzo 2023. Pertanto occorre inoltrare la domanda di rinnovo e nello specifico di inoltrare una nuovo modello DSU per l’ISEE se la condizione economica della famiglia ha comportato una variazione sulle aliquote degli scaglioni. Da gennaio, ed entro il 28 febbraio 2023, andranno inoltrate le domande e le eventuali variazioni, quali: nascita di figli, inserimento della condizione di disabilità, separazione, variazioni IBAN, maggiore età dei figli.