Gli studenti meritevoli possono accedere a delle borse di studio, che vengono bandite dagli enti pubblici. In questo caso dall’INPS
Studiare non è solo faticoso, ma anche costoso. E non poco. Tra rette universitarie pubbliche, ed a maggior ragione quelle private, libri, materiali, ed in alcuni casi anche affitto se l’università si trova fuori sede, ormai studiare, nell’epoca dell’università di massa, è diventato quasi un privilegio. Il poco di welfare che è rimasto in Italia si ricorda anche dell’istruzione. Le borse di studio sono bandite ogni anno, sia per l’università pubblica che privata, fino al conseguimento della laurea rispettando gli anni di studio in corso. Ancora più complicato il discorso se si vule fare un master, che a differenza del dottorato viene sponsorizzato come un trampolino immediato verso il mondo del lavoro.
Il master non ha neanche la possibilità di pagare la retta in base al reddito, come accade per l’università pubblica. Dunque le migliaia di euro, spesso che raggiungono la decina, portano ad uno squilibrio nell’accesso al corso. Tuttavia anche per i master può essere introdotto il sistema della borsa di studio, da parte dell’INPS. In questo caso si parla di un dottorato di ricerca, dove la retribuzione avviene finalizzata al raggiungimento di un progetto ben specifico.
Purtroppo non tutti potranno approfittare di questo bando. Tanto per cominciare, per poter accedere ad un bando di concorso come dottorando si deve possedere la laurea, o vecchio ordinamento oppure la magistrale. Lo scorso 7 dicembre, l’INPS ha pubblicato il bando Dottorati di ricerca in materia di industria 4.0, sviluppo sostenibile, INPS e welfare, valido per l’anno accademico 2022-2023.
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Le 100 borse di studio bandite sono così suddivise:
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Lo stipendio per i tre anni di dottorato è di 1.570,38 euro al mese, cifra accresciuta a 2.355,58 per ogni mese trascorso all’estero. Purtroppo potranno partecipare al bando solo gli studenti figli dei dipendenti e pensionati della Pubblica Amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.