Nuove regole per quanto riguarda i saldi imminenti: il CdM ha approvato nuove norme decise dal Parlamento europeo
Il prossimo 5 gennaio inizieranno i saldi invernali nella maggioranza delle Regioni Italiane e, come sempre, saranno milioni gli italiani che approfitteranno degli sconti per poter acquistare soprattutto prodotti di vestiario. Nei giorni scorsi il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alle nuove norme decise dal Parlamento europeo che ampliano “la tutela dei consumatori” durante i saldi.
Nel provvedimento, approvato lo scorso 2 dicembre, si legge che la misura “amplia la tutela dei consumatori nel caso di contratti con clausole vessatorie, di condotte commerciali scorrette, di concorrenza sleale o di comunicazioni commerciali non veritiere con conseguente modifica della disciplina delle sanzioni pecuniarie amministrative”.
Saldi, nuove regole per i negozianti: ecco quali
A partire dal prossimo 5 gennaio i negozi dovranno apporre ai capi di abbigliamento il prezzo praticato negli ultimi 30 giorni. Le nuove norme introducono anche la nozione di pratica ingannevole, ovvero la promozione di un bene in uno Stato membro come identico a un bene commercializzato in altri Stati membri, sebbene significativamente diverso per composizione o caratteristiche.
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Il provvedimento amplia poi anche l’elenco delle informazioni ingannevoli a cui si aggiungono: mancata chiara indicazione di annunci pubblicitari a pagamento per ottenere una classificazione migliore dei prodotti; rivendita di biglietti per eventi acquistati utilizzando strumenti automatizzati; utilizzo di recensioni del prodotto false o senza averne verificata l’autenticità.
I negozi che non si atterranno alle nuove regole subiranno una multa per pratiche commerciali scorrette e si eleva da 5 a 10 milioni. Dieci milioni è il limite massimo edittale relativo alla sanzione irrogabile dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) in caso di pratica commerciale scorretta.
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Sarà lo stesso consumatore che dovrà riferire al giudice delle pratiche commerciali scorrette: la giustizia provvederà poi a sanzionare il negoziante per violazioni in materia di clausole vessatorie. Nell’irrogare le sanzioni, l’Agcm tiene conto anche delle condizioni economiche e patrimoniali del professionista.
Ultima novità introdotta nel provvedimento approvato lo scorso 2 dicembre riguarda il termine per l’esercizio del diritto di recesso che si prolunga di un mese. Questo riguarda i soli contratti conclusi nel contesto di visite non richieste presso l’abitazione del consumatore e di escursioni organizzate per vendere prodotti