RdC e arrivo del 2023, scopriamo nei dettagli i cambiamenti per coloro che chiederanno il sussidio economico
Il reddito di cittadinanza, è un salvavita per tanti nuclei familiari e per soggetti che purtroppo non riescono a trovare lavoro ed a far aumentare il loro reddito. Hanno però un tempo per poter ritornare a lavorare altrimenti il beneficio verrà sospeso ed i soldi non verranno versati.
Ci saranno cambiamenti per il 2023? Come sappiamo con l’approvazione della nuova Legge di Bilancio, il Governo della Meloni, ha in mente riforme verso il reddito di cittadinanza, proprio per invogliare i cittadini a sistemarsi con dignità. Ed a combattere la lotta verso i “furbetti” ossia coloro che lavorano in nero e ottengono soldi dal RdC.
Età minima per il RdC
Il nuovo Governo, presieduto da Giorgia Meloni, affronterà con durezza la questione del reddito di cittadinanza, portando riforme per il 2023, proprio per stabilire soggetti nel mondo del lavoro. Sempre che ce ne sia, bisogna dirlo. Il RdC, infatti dura 18 mesi, e se entro questo limite di tempo, non si torna a lavorare dopo 3 offerte, l’erogazione di denaro verrà sospesa.
LEGGI ANCHE: Reddito di cittadinanza 2023 | Scattano nuovi obblighi
A quanto pare però, girano già voci, che anche il periodo di erogazione di denaro, verrà ridotto. Ossia si dovrebbe passare da 18 a soli 8 mesi. I requisiti per ottenere il reddito di cittadinanza più o meno sono sempre gli stessi a partire dall’età della richiesta del beneficio: bisogna aver compiuto 18 anni di età, essere disoccupati o inoccupati, avere un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà in Italia, stabilita dall’ISTAT e avere un ISEE al di sotto di una certa soglia.
LEGGI ANCHE: Reddito di cittadinanza 2023 | Sarà questo tetto massimo soldi
Intanto sembra che per il 2023, cambierà qualcosa, come ad esempio, tra le tante ipotesi ipotesi quella di toglierlo a chi ha meno di 60 anni ed è in grado di lavorare. Infatti, come già discusso precedentemente in Parlamento, chi ha tra i 18 e i 59 anni e non ha figli a carico, ha spiegato, se può è in grado di lavorare perderà l’assegno, anche se non immediatamente.
L’obiettivo, è quello di stimolare i cittadini a lavorare, senza vivere solamente con un bonus statale. Il reddito di cittadinanza, però, verrà confermato, agli invalidi, da chi è in difficoltà, da chi ha minori a carico e non ha adeguati mezzi di sostentamento.