Il Dl Rilancio ha istituto il bonus nonni da 1.200 euro per guardare i nipoti e avendo una retribuzione. Sarà confermato nel 2023?
Durante il periodo emergenziale a causa della pandemia da Covid-19, il Dl Rilancio aveva previsto una seria di aiuti per le famiglie che comprendeva, tra i tanti, il congedo parentale straordinario e il bonus baby sitter, utilizzabile anche per pagare i parenti, come i nonni, per guardare i nipoti quando le scuole erano chiuse.
Questo bonus ha un importo massimo di 1.200 euro per nucleo familiare ed è erogato dall’INPS e, per far si che i nonni possano essere beneficiari del bonus, non devono né risiedere nella stessa casa dei nipoti e devono essere assunti regolarmente. Il bonus non spetta invece se in famiglia c’è un genitore disoccupato o un membro della famiglia che percepisce sostegni al reddito.
Cosa accadrà al bonus nonni nel 2023? Attualmente le notizie che arrivano a riguardo sono solo frammentarie ma la Lega richiede un fondo di 20 milioni proprio per finanziare interventi di sostegno al ruolo di cura e assistenza dei nipoti. Si tratta, anche in questo caso, di un sostegno economico per permettere ai nonni di mettersi a disposizione avendo anche un incentivo.
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Il bonus nonni rientra nei 3mila emendamenti proposti nella nuova Legge di Bilancio e, attualmente, è ancora un bonus in via di definizione sia per quanto riguarda gli importi che i requisiti che le modalità di erogazione. Le ipotesi più plausibili sono o che sia un voucher o un vero e proprio accredito in denaro. L’ISEE poi potrebbe giocare un fattore fondamentale.
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Per l’ufficialità del bonus bisogna attendere l’approvazione delle Legge di Bilancio 2023 che sarà approvata, in via definitiva, entro il 31 dicembre 2022. A molti, ovviamente, questo bonus ricorda quello del Dl Rilancio di cui abbiamo parlato sopra ma per il nuovo bonus nonni invece le condizioni saranno differenti.
A questa misura potrebbero poi esserci altre novità, sul fronte del sostegno alla natalità e alla genitorialità voluto dalla maggioranza. La Lega guarda con interesse al modello ungherese, che prevede ad esempio l’esenzione dalle tasse al 100% per le donne con almeno 4 figli e accessi agevolati ai finanziamenti e al mutuo per la casa, per chi appunto ha già dei bambini.