Per il 2023 è previsto un aumento corposo di alcune pensioni. L’adeguamento è pari al 7,3%, ma non per tutti
Le pensioni, che siano di vecchiaia o di invalidità, sono da anni un tema caldo. C’è chi le considera ancora una spesa eccessiva per le casse pubbliche. Tuttavia si deve considerare che non c’è nulla di regalato. Specialmete allo stato attuale. Il lavoratore che entra in pensione riscatta giustamente tutti i contributi pensionistici che gli sono stati detratti dallo stipendio nel decenni di lavoro. Ed il 2023 sarà un anno di buone notizie per i pensionati. Almeno per alcuni.
Le pensioni minime, ed anche quelle leggermente superiori, già da tempo sono ritenute inadeguate a conferire uno stile di vita dignitoso all’ex lavoratore. Per non parlare delle sociali. Di conseguenza nel 2023, anche per far fronte al tasso di inflazione alle stelle, alcune pensioni riceveranno un adeguamento. Che corrisponde ad una rivalutazione del 7,3% per chi le percepisce in quota totale.
Pensioni, quanto aumentano con 1.000 euro al mese
Sostanzialmente la rivalutazione è proporzionale alla prestazione delle pensioni. Chi potrà usufruire della percentuale piena del 7,3% sono i pensionati che ricevono una prestazione mensile entro quattro volte la pensione minima, pari a 525,38 euro mensili. Dunque fino a 2mila e qualcosa in più euro al mese per tredici mensilità. Gli aumenti per la quota piena saranno compresi tra i 38 euro al mese circa per le pensioni minime a 52 euro netti per quelle da mille euro. Paradossalmente saranno più ricchi a salire. Cento euro i trattamenti da 2mila euro lordi e di 150 euro netti gli assegni da 4mila euro sempre al lordo.
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Come accennato, fino a 4 volte il trattamento pensionistico minimo si percepisce il 100% della rivalutazione. Percentuale che scende al 90% per le pensioni tra le quattro e le cinque volte il trattamento minimo, ed al 75 per cento per le pensioni che superano di cinque volte la pensione minima.
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Dunque chi ha una pensione di mille euro lordi al mese la vedrà crescere di 52 euro, mentre chi percepisce pensione da 1.500 euro lordi dovrebbe ottenere 110 euro lordi, che corrispondono a 75 euro netti. Questa è la doppia faccia della medaglia della rivalutazione percentuale.