Questa è la direzione verso la quale sta andando la manovra di bilancio nei confronti delle posizioni rimaste aperte. Gli aggiornamenti
La crisi energetica apertasi dallo scorso febbraio ha provocato, come era prevedibile, gravi squarci di natura economica su tutta l’Europa. Si à andata dunque producendo l’ennesima crisi economica, ultimo capitolo di una serie apparentemente senza fine, a partire dai primi anni duemila. Essa si è fondamentalmente riversata negli importi delle bollette relative alle utenze domestiche, prendendo la forma di aumenti intollerabili per molte famiglie.
Verso i nuclei familiari, dopo i fringe benefit dedicati alle bollette del settore privato, il governo ha aggiunto ai bonus una tantum in scadenza, gli appositi “bonus bollette” allargando la platea – con un particolare vantaggio – alle famiglie numerose. Ma anche chi non ce l’ha fatta a saldare la fattura, dal 1° gennaio 2023, prende avvio la proroga di sei mesi sul distacco delle utenze per trascorre un inverno comunque al caldo.
Tra gli italiani, una cospicua fetta ha approfittato dei bonus fiscali messi in campo dai diversi decreti firmati dal governo Draghi; ciò hanno portato a soluzioni di carattere pratico: in alcuni casi, si è potuto beneficiare degli sconti e delle detrazioni sull’acquisto di stufe a legna o a pellet (ad alta efficienza energetica opportunamente certificata); altri, invece, hanno deviato una parte della fonte dei consumi della rete sui pannelli solari installati su terrazze balconi. Altri ancora, più semplicemente, hanno applicato i pannelli termoriflettori per trattenere il calore anche là dove la parete che ospita i termosifoni sono più sottili, ovvero sotto le finestre.
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Ma queste ultime iniziative rappresentano soltanto delle appendici rispetto alla sostanziosa politica di sostenibilità ambientale all’interno degli interventi effettuati nelle case, così come negli spazi pubblici degli edifici condominiali o presso locali adibiti ad attività come gli uffici. Questa è iniziata con la ripresa post emergenza sanitaria da Coronavirus che ha indotto l’allora governo Conte ha puntare sullo stimolo del settore edilizio, quale settore economico trainante.
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Ne è uscito il noto Superbonus 110%, che ha consentito a migliaia di condomini di detrarre totalmente le spese alle ditte sulla dichiarazione dei redditi, o con sconti in fattura o cessione del credito agli istituti di credito. Il superamento dei fondi stanziati ha portato di recente alla chiusura della disponibilità delle banche ad accogliere nuovi crediti, col rischio di far accollare alle famiglie i costi degli interventi. È attualmente in discussione un DL Aiuti quater, il quale dovrebbe riaprire i termini per al 31 dicembre o a 15 giorni dopo la pubblicazione della legge di bilancio, per quanto riguarda la richiesta di nuovi benefici finanziari. Sullo sblocco dei crediti, si pensa di compensare gli importi tramite il modello F24.