Problemi per quanto riguarda gli asili nido in Italia: se P.A. e Ministero dell’Istruzione non corrono i fondi saranno persi…
Arrivano notizie non proprio buone per quanto riguarda gli investimenti sugli asili nido e le scuole dell’infanzia nel nostro Paese e previsti dal Pnrr. Ci sarebbero, da parte della Corte dei Conti, dei problemi che riguardano il “mancato rispetto dell’obiettivo intermedio nazionale”.
Quello che la Corte ha evidenziato è il rischio che il ritardo accumulatosi pregiudichi l’obiettivo intermedio europeo di aggiudicazione dei lavori, da raggiungersi entro il secondo trimestre 2023. Uno scenario che causerebbe frizioni con la Commissione europea e la potenziale perdita dei finanziamenti del Recovery Fund.
Asili nidi: ecco cosa si rischia in Italia
Per gli asili nido l’Europa ha finanziato all’Italia 4,6 miliardi di euro a cui vanno ad aggiungersi altri 100 milioni messi a disposizione dal governo italiano, per aggiungere oltre 264mila nuovi posti all’offerta di asili nido. Ad oggi l’Italia garantisce solo al 26,9% dei bambini sotto i 3 anni di età un posto al nido: un target basso rispetto a quello europeo del 33% previsto nel 2010.
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La Corte dei Conti ha messo nero su bianco tutti i ritardi della P.A. che sono da imputare sia ai comuni, responsabili della costruzione di nuovi asili, che al Ministero dell’Istruzione. Basta pensare che la graduatoria dei progetti comunali ammessi sarebbe dovuta arrivare entro il 31 marzo, ma in realtà è stata pubblicata solo l’8 settembre.
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Adesso le P.A. ed il Ministero dell’Istruzione non potranno più accumulare nessun ritardo: il rischio, infatti, è che il nostro Paese non riuscirà ad aggiudicarsi i bandi ed aprire i cantieri entro il prossimo giugno 2023 così come prescritto dal Pnrr. Ad ora è il 36% dei progetti nuovi ad essere stato confermato, mentre i restanti sono stati ammessi “con riserva”.
Al nostro Paese resta comunque ancora tempo per raggiungere il risultato definitivo concordato con l’Europa di 264.480 nuovi posti in asilo nido e scuola dell’infanzia entro il 2025. Per rientrare nel tempo limite, però, la Corte dei Conti dispone al Ministero dell’Istruzione di pubblicare l’elenco aggiornato di tutti i progetti in essere e nuovi selezionati tra quelli presentati dai comuni, entro 30 giorni, “per superare le criticità segnalate”.