In arrivo notizie e direttive per quanto riguarda i termosifoni in inverno: quanto possono stare accesi e in quale ore, scopriamolo
E’ il momento, ormai, di parlare dei termosifoni e della loro accensione. Se, infatti, fino a questo momento è stato possibile rimandare l’argomento grazie, in un certo senso, alle temperature anomale e più elevate del normale di questo autunno, adesso rimandare non è più possibile. In un certo senso, infatti, potremmo quasi dire che le condizioni climatiche (certamente disastrose) in cui vertiamo, ci hanno paradossalmente parlato dato una notevole mano nell’affrontare gli aumenti sempre più ingenti sulle bollette.
Come però tutti sapevamo, è adesso arrivato il momento di parlare di ciò che è sempre stato inevitabile: l’arrivo del freddo e l’accensione dei termosifoni. Un qualcosa che, ai nostri occhi, appare quanto più disastroso se si prende in considerazione l’aumento sempre più incontenibile e precipitoso dei prezzi su gas ed energia. E’ proprio per questo che si è cercato, nel corso delle settimane, di stilare un piano o quanto meno un programma quanto più idoneo e fattibile per tutti quanti.
Termosifoni, ecco le direttive in vista del freddo
Quello di cui vi stiamo parlando, infatti, è il piano previsto dal ministro Cigolani, il quale ha a lungo cercare una via alternativa, una tecnica che potesse permettere a tutti di risparmiare sul gas in vista della stagione più fredda. Proprio per questo è stata prevista una stretta sui termosifoni e sui riscaldamenti, in vigore già da Ottobre. L’obiettivo, infondo, è sempre e solo uno: riuscire a usare il riscaldamento in casa ma con modalità e frequenza differenti da quelle a cui siamo ormai abituati da sempre.
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Ed è proprio grazie, in un certo senso, al caldo anomalo del mese di Ottobre che è stato possibile rimandare e dunque posticipare l’accensione dei termosifoni. Adesso, però, il freddo è ufficialmente arrivo in Italia e l’inevitabile si è ufficialmente palesato tra noi. Proprio per questo motivo, è stato come anticipato già prima stilato un piano che dovrebbe riuscire a fornire a tutti noi il riscaldamento in equal modo. L’idea prevista è quella di accendere il riscaldamento ben quindici giorni in meno del normale, sette in ingresso e otto in uscita. Inoltre, è stato deciso di non superare la temperatura massima di diciannove gradi, vale a dire ben due gradi in più o in meno della tolleranza, e di ridurre il suo consumo a un’ora in meno al giorno.
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Così facendo, infatti, è stato stimato un risparmio della bellezza di 5,3 miliardi di metri cubi di gas. Inoltre, è stata divisa l’Italia in zone per quanto riguarda l’accessibilità e la necessità di accendere i termosifoni. Abbiamo la Zona A, con cinque ore giornaliere dall’8 dicembre al 7 marzo (come Lampedusa e altre zone della Sicilia); la zona B, con 7 ore dall’8 dicembre al 23 marzo (ad esempio Sicilia e Calabria); la zona C con 9 ore dal 22 novembre al 23 marzo (vale a dire Sardegna e Centro Sud). Poi continuiamo con la zona D, ovvero undici ore dall’8 novembre al 7 aprile (alcune zone del centro Italia, con alcune eccezioni); la zona E di tredici ore dal 22 ottobre al 7 aprile (Nord e gran parte del Centro Appenninico), per finire, la zona F priva di limitazioni.