Con la mensilità di dicembre nuovi problemi coinvolgono il bonus di sostegno; questa volta nell’ambito del reddito INPS. Cosa succede
In questi primi giorni di dicembre sta volgendo alla conclusione la tornata pensionistica della consegna dei ratei presso gli uffici postali con la convocazione degli anziani contribuenti così come dettata dal calendario fornito dall’INPS in base all’ordine alfabetico dei cognomi. Anche per quanto riguarda tali pagamenti non mancano le novità a favore dei percettori del trattamento.
È innanzitutto il turno del ritiro relativo alla tredicesima INPS. In quest’ultimo trimestre che chiude il 2022 è stata sottoposta all’adeguamento degli indici ISTAT sulla base dei prezzi al consumo. Anticipato all’anno precedente rispetto alla consuetudine con il Decreto Aiuti bis, l’aumento del 2 per cento ha ricevuto la sua applicazione, oltre che alla rata integrativa, anche sugli importi mensili. Ai redditi annui fino a 20mila euro va anche aggiunta l’erogazione del bonus da 150 euro, ricevuto nel mese in corso se si appartiene tra i nominativi riconosciuti residui.
Il bonus da 150 euro, che segue – tramite il Decreto Aiuti ter del governo Draghi – la precedente una tantum pari a 200 euro per i redditi annui fino a 20mila euro, rientra nel contributo per il pagamento delle bollette sottoposte ai vertiginosi aumenti. Tale aiuto economico è condiviso dai pensionati con i lavoratori dipendenti, i collaboratori, le partite IVA, nonché i percettori di indennità, della disoccupazione e del Reddito di Cittadinanza.
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Il Reddito di Cittadinanza, mentre è salito nelle odierne cronache per la modifica ai criteri di accesso e di durata da parte del governo Meloni, entra, questo mese, nella sua ultima fase, così come è conosciuto dall’esordio: dal 1° gennaio, infatti, si registrerà un sensibile calo dei percettori dal momento che molti abili al lavoro non riceveranno più l’assegno. Niente più rinnovi, e la durata di soli otto mesi può interrompersi in anticipo in caso di rifiuto dell’unica offerta proposta dal Centro per l’Impiego.
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Ad anticipare – in un certo senso – le difficoltà per i radicali cambiamenti che si concretizzeranno a breve, ci ha pensato il bonus 150 euro. Come detto, i percettori di RdC lo percepiscono una sola volta (come tutti gli altri aventi diritto) con l’accredito sull’apposita carta RdC. Ma con molta probabilità non tutti i percettori troveranno il puntuale versamento della somma. I ritardi imposti dai discontinui pagamenti INPS possono portare alla procrastinazione della elargizione. Anche altri percettori debbono però ritenersi – questa volta sì – esclusi: coloro che nel nucleo familiare sono inclusi tra coloro che percepiscono il RdC e hanno già ricevuto il bonus.