Si prevedono problemi riguardo le pensioni previste per le donne nel prossimo 2023. Cosa potrebbe accadere?
Le donne, sappiamo che rispetto agli uomini possono ottenere la pensione con un’età più giovane, anticipatamente versando i contributi per poi avere dall’INPS il sussidio necessario per poter andare avanti. Ma sembra che possa esserci qualche lieve penalizzazione.
Penalizzazione che potrebbe portare ad un ritardo per le richieste delle pensioni riguardante le donne. Tutto dovuto alla nuova Legge di Bilancio, che sembra sfavorire proprio il modo femminile. Si prevedono infatti nuovi emendamenti che nel 2023 che possono modificare il mondo delle pensioni.
Come sappiamo la Legge di bilancio è stata approvata, ma non si nasconde che potrebbero esserci ulteriori modifiche nei prossimi mesi, per cercare di favorire la situazione economica che sta attraversando l’Italia, che ricordiamo non si trova in buone condizioni. E sembra che in queste modifiche possa rientrare il mondo delle pensioni dedicate alle donne.
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Il nuovo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che durante le sue campagne elettorali, portava in alto il valore del mondo femminile, sembra che adesso, con questi eventuali cambiamenti, possa in un certo modo, screditarlo. Con la precedente modifica di Opzione Donna, attenzione anche a cosa potrà toccare alla Quota 103.
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Con la Quota 103, per andare in pensione occorreranno 62 anni di età e aver raggiunto 41 anni di contributi, non pochi. Calcolando, ben tre anni in più di Quota 100, come previsto. Ecco, che allora, con questa modifica, per le donne, sarà più difficile far richiesta di una pensione, perché costrette a lavorare e versare ancora contributi al Governo.
Non è difficile distinguere il mondo lavorativo di donne e uomini. Per le donne, avere un lavoro continuo e senza problemi, è un po’ difficile. Tra figli e accudimento, non è facile pagare le tasse continuamente. Infatti secondo alcune statistiche fornite dall’INPS su un totale di 379.860 domande per Quota 100 accolte nel triennio 2019-2021, appena il 30% ha riguardato le donne.
La Meloni, paladina del mondo femminile, per risparmiare sulle casse dello Stato, ha diminuito quindi Opzione Donna. Non proprio una bella notizia, dopo l’approvazione di questa Legge di Bilancio. Una volta, per poter far richiesta di pensione una donna poteva anche andare a 58 anni, ora, è probabile che debba raggiungere i 60.