Dal mese di gennaio sarà aumentata la Naspi. La maggiorazione riguarda tutti i percettori dell’assegno di disoccupazione
È tempo di crisi economica piuttosto consistente. E questo è testimoniato dall’aumento dell’occupazione stabile ed allo stesso tempo dalla crescita esponenziale del costo della vita. Anche se le statistiche rivelano le occupazioni in aumento, solitamente non viene specificato di che tipo di occupazione si tratta. C’è una forte differenza tra un contratto a tempo indeterminato ed un lavoro occasionale che potrebbe terminare il giorno successivo. Ed anche il lavoro a tempo determinato. Tutti i disoccupati che hanno ricevuto una risoluzione univoca del contratto possono richiedere la Naspi o la Dis Coll.
La Naspi si richiede nel caso in cui si sia perso involontariamente il lavoro, comprese le dimissioni involontarie. Chi effettua un lavoro occasionale non può chiedere la Naspi, così come i lavoratori autonomi ed ovviamente i lavoratori a nero. A queste categorie si aggiungono altri esclusi dalla Naspi:
- i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
- gli operai agricoli a tempo determinato;
- i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa;
- i lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
- i lavoratori titolari di un assegno ordinario di invalidità.
Naspi, la maggiorazione prevista per il 2023
Chi può accedere alla Naspi avrà una bella sorpresa nel 2023. Che in qualche modo spetta di diritto, dato che il caro vita non cessa di aumentare. È previsto un aumento di circa il 7 per cento sulle erogazioni mensili per la Naspi. Per il resto, il meccanismo dovrebbe rimanere lo stesso anche per l’anno che sta per arrivare. Ovvero la riduzione del 3 per cento sull’importo della Naspi ogni mese a partire dal sesto di beneficio. I cittadini che abbiano superato i 55 anni avranno la cifra totale fino all’ottavo mese, prima del decalage del 3%.
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L’aumento della Naspi del 7% previsto per il 2023 fa parte della normale prassi di aggiornamento delle mensilità all’inflazione. Difatti non ne usufruiscono solo i disoccupati, ma anche i pensionati ed i lavoratori dipendenti. E lo stesso meccanismo avverrà anche per la Dis – Coll, l’indennità di disoccupazione per i contratti di collaborazione.