Quando preleviamo dallo sportello ATM del bancomat pagheremo una commissione: ecco cosa accade dal 2023
L’uso della moneta elettronica sta prendendo sempre più piede anche in Italia e la quasi totalità degli italiani possiede un conto corrente e quindi una carta di credito o bancomat collegata al conto. Tramite le carte le persone possono fare acquisti senza contanti, e tutte le operazioni di pagamento e prelievo sono esclusivamente elettroniche.
Da quando nel 2018 il governo ha stabilito che anche gli stipendi dei dipendenti dovevano essere pagati tramite bonifico sono aumentati anche i conti correnti e l’utilizzo della moneta elettronica. Nonostante ciò sono ancora milioni le persone che non pagano direttamente con carta ma preferiscono prelevare i contanti allo sportello ATM del bancomat.
Bancomat, quanto pagheremo di commissione nel 2023
Quasi ogni paese o città d’Italia ha uno sportello ATM del bancomat. Generalmente gli ATM sono posizionati proprio all‘esterno delle banche e sono, ovviamente, sorvegliati da telecamere di sicurezza. Qui le persone, inserendo la propria carta nell’apposita fessura, potranno ritirare la somma di denaro che più aggrada.
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In Italia, ogni anno, sono effettuati circa 500 milioni di prelievi di contanti con importo medio è di 220 euro. Di questi, solo un quarto, ovvero circa 120 milioni, avranno un impatto dovuto al nuovo meccanismo mentre gli altri continueranno a ritirare le banconote dagli sportelli della propria banca. Ma in cosa consiste questo nuovo meccanismo?
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Per ogni operazione bancomat, però, si dovrà pagare anche una commissione interbancaria se il prelievo è effettuato presso un ATM diverso dalla banca in cui si è correntisti. Il sistema attuale prevede un doppio livello di commissioni: la commissione interbancaria che ha un costo fisso di 49 centesimi e il costo addebitato al cliente dall’istituto di credito che ha emesso la carta e che può arrivare fino a 3 euro.
Le cose, però, potrebbero cambiare a partire dal 2023 quando il nuovo sistema bancomat cancellerebbe la commissione tra le banche, lasciando a chi offre il servizio di prelievo stabilire il costo finale che non può superare un tetto di 1,5 euro. Si direbbe così addio alla commissione interbancaria e a quella variabile addebitata da Bancomat agli istituti per ogni prelievo di contante.