La pensione di reversibilità viene concessa dall’INPS al momento della morte del pensionato ma dura per sempre?
Alla morte di un pensionato il coniuge superstite avrà diritto alla pensione di reversibilità, una vera e propria pensione in favore dei familiari superstiti. Questo tipo di pensione è pari ad una quota percentuale della pensione del dante causa e le percentuali variano se in famiglia è presente solo il coniuge o il coniuge con uno o più figli.
Questo tipo di pensione, erogata dall’INPS, è riconosciuta nel caso in cui l’assicurato ha perfezionato 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva ovvero 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data del decesso. Ma la pensione di reversibilità ha un termine?
Pensione di reversibilità: quando decade
La pensione di reversibilità spetta al coniuge o all’unito civilmente; al coniuge separato; al coniuge divorziato a condizione che sia titolare dell’assegno divorzile, che non sia passato a nuove nozze e che la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio.
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La pensione spetta anche ai figli minorenni alla data del decesso del genitore, ai figli inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso, indipendentemente dall’età; ai figli maggiorenni studenti, a carico del genitore al momento del decesso e ai figli maggiorenni studenti, a carico del genitore al momento del decesso, che non prestino attività lavorativa, che frequentano l’università, nei limiti della durata legale del corso di studi e non oltre il 26 anno di età.
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Come detto, la pensione di reversibilità è pari ad una quota percentuale della pensione già liquidata o che sarebbe spettata all’assicurato deceduto. Al coniuge solo spetta il 60%; al coniuge e un figlio l’80%; al coniuge e due o più figli il 100%. Ma quando ha termine la pensione di reversibilità?
Il diritto alla pensione di reversibilità cessa quando il coniuge si risposa; se viene meno lo stato di inabilità di chi la percepisce e se i figli studenti e/o universitari terminano o interrompono gli studi e, in ogni caso, al compimento del 26esimo anno di età. Infine, per i genitori nel caso in cui prendano un’altra pensione e, per fratelli celibi e sorelle nubili, anche qualora si sposino.