Non arrivano di certe buone notizie per quanto riguarda la prossima bolletta del gas: ecco cosa accadrà a breve
Quello delle bollette è un tema che continua ad essere molto caldo in Italia. La crisi delle materie prime a causa della guerra tra Russia ed Ucraina ha portato l’UE a sanzionare il paese degli zar con la conseguenza che, la Russia, ha tagliato le sue riserve di gas verso il vecchio continente.
Questa situazione ha portato alla mancanza della materia prima del gas e, ovviamente, all’aumento del suo prezzo. Si è quindi inscenata una situazione molto difficile per quanto riguarda gli italiani che stanno facendo i conti con l’inflazione, il caro benzina ed il caro bollette. Risultato: portafoglio sempre più leggero e sacrifici sempre più consistenti.
Dopo una prima boccata di aria fresca, la bolletta del gas per gli utenti in regime tutelato torna a salire. Per il mese di novembre sono infatti previsti nuovi aumenti, così come affermato dall’ARERA, l’Autorità dell’Energia. Dopo il calo del prezzo del gas e quindi delle bollette del mese di ottobre, si è segnato un -12,9%, per novembre si è registrata una crescita consistente.
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Per novembre il prezzo della materia gas per i contratti in condizione di tutela è stato fissato a 9,12 euro al Megawattora e questo porta ad una crescita del prezzo in bolletta del +13,7% rispetto al mese precedente. L’incremento arriva a valle del nuovo calcolo effettuato dall’Autorità sulla componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento che ora è aggiornata come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano.
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Come riferisce l’ARERA, nel periodo che va tra il primo dicembre 2021 e il 30 novembre 2022 si stima sia di circa 1.740 euro, il 63,7% in più rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente. L’aumento dei costi in bolletta, per la maggiore, è dovuta proprio alla spesa per la materia gas. Resta, invece, invariata la spesa per la vendita al dettaglio, pari a 5,60 centesimi di euro.
Fortunatamente non si registrano aumenti per quanto riguarda il trasporto e la gestione del contatore che resta fermo a 24,84 centesimi di euro per i servizi di distribuzione. Sale invece il peso delle imposte che passa da 22,44 a 23,15 centesimi di euro e che include le accise, l’addizionale regionale e l’Iva. Resta confermata, infine, la riduzione al 5% per gli oneri di sistema.