Brutte notizie per i percettori del reddito di cittadinanza: quale sarà la reale somma a loro disposizione nel 2023 a causa dell’inflazione
Il governo Meloni ha varato la legge di bilancio 2023 in cui sono previsti dei cambiamenti anche per quanto riguarda il reddito di cittadinanza. Il sussidio continuerà a restare in vita, ma con qualche modifica. Sarà, infatti, erogato per una durata di otto mesi anziché 18 e nel 2024 sarà completamente abolito e al suo posto sarà adottata una nuova misura.
Dunque, dall’anno prossimo, i soggetti d’età compresa tra i 18 e i 59 anni, abili al lavoro, che percepiscono il sussidio dovranno frequentare dei corsi di formazione, altrimenti il beneficio decadrà. Potranno, invece, continuare a goderne gli invalidi, gli over sessanta e coloro i quali hanno figli minori a carico e non ha adeguati mezzi di sostentamento.
Inoltre, il ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, ha dichiarato che i percettori del reddito di cittadinanza che rientrano nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 29 anni avranno l’obbligo di completare il percorso scolastico. Alcuni beneficiari del sussidio, infatti, hanno interrotto la scuola dell’obbligo.
A seguito dell’inflazione il governo ha provveduto a rivalutare gli assegni pensionistici, l’assegno unico e gli affitti. Per quanto riguarda le pensioni, nel 2023 l’incremento sarà pari al 7,3 quelle minime saranno rivalutate al 120%. Non aumenteranno, invece, i massimali detraibili in dichiarazione dei redditi.
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Brutte notizie, invece, per i percettori del reddito di cittadinanza il reddito minimo che non sarà ricalcolato a seguito dell’inflazione annuale. Perciò, attualmente, una famiglia, con la somma percepita dal sussidio, acquistare una quantità di beni ridotti rispetto a quella che avrebbe comperato nel 2019.
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Questo proprio perché con l’inflazione si ha una diminuzione del potere d’acquisto della moneta. Dunque, in questi casi, risentono maggiormente di tali effetti negativi coloro che percepiscono un reddito fisso, come accade per i percettori del reddito di cittadinanza. In quanto i prezzi dei beni e dei servizi aumentano esponenzialmente e quest’ultimi potranno acquistare una quantità di prodotti minore rispetto al passato poiché le loro entrate non aumentano. Dunque se, per esempio, nel 2019 un percettore del reddito di cittadinanza incassava una somma pari a 780 euro, questa oggi ne varrà soltanto 665, e quindi più di 100 euro in meno.