Anche i pensionati hanno i loro diritti, e non ci si riferisce solo alla ricezione dell’assegno, ma anche altri oneri della pubblica amministrazione
I pensionati sanno che è un loro diritto percepire la pensione ogni mese, compresa la tredicesma. Tuttavia non tutti sanno che ci sono altri diritti inalienabili che riguardano le regole della pubblica amministrazione, e che coinvolgono anche i pensionati. Le procedure amministrative, compresi trattamenti delle domande previdenziali e tutte le prestazioni, sono soggette a regole e responsabilità a cui il cittadino, in questo caso il pensionato, nel momento del bisogno si può appellare. Non tutti sanno ad esempio che per ogni pratica e procedimento viene nominato un responsabile, che deve vigilare sul corretto svolgimento.
In caso di inerzia o inadempienza, ci si può, anzi ci si deve, rivolgere al responsabile del procedimento, il cui nome deve essere comunicato all’interessato nel momento dell’apertura della pratica.
Uno dei problemi maggiori i cui i pensionati, ma in generale tutti i cittadini che hanno a che fare con la pubblica amministrazione, possono incorrere, è l’inerzia delle pratiche, ovvero i tempi troppo allungati, per cui non si sa la propria domanda che fine abbia fatto. Tanto per iniziare, la digitalizzazione della pubblica amministrazione ha fatto sì che si possa controllare il tempo reale la lavorazione delle proprie domande pensionistiche sul portale INPS accedendo con le chiavi digitali.
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Inoltre ci sono dei tempi massimi indicati per legge:
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Nel caso in cui i tempi superino quelli indicati, il pensionato può esporre formale esposto all’INPS. L’ente è obbligato a dare spiegazioni sull’inerzia entro 10 giorni dall’esposto. Tale diritto si ha per inerzia della pubblica amministrazione, inadempimento del proprio lavoro ed irregolarità. Come ad esempio se un funzionario richiede la copia autenticata di un certificato quando per legge bata l’autocertificazione.