Questa è la destinazione della trasmissione dei beni nel caso in cui il parente non abbia familiari diretti. Di cosa si parla
Prima o poi, per il normale corso della vita o per un improvviso evento nefasto, una qualsiasi famiglia può trovarsi a vivere un lutto. Di certo, tale circostanza finisce per agitare gli equilibri del nucleo familiare, sia in senso comprensibilmente affettivo che più meramente economico. In particolare, se i familiari sono a carico del defunto per mancanza di autosufficienza economica, può aprirsi nell’immediato una fase molto difficile.
La legge, in questo specifico ambito, è invece sufficientemente autonoma da regolare la trasmissione dei beni dal defunto – specie se si tratta del soggetto su quale tutti gli altri membri sono a carico – nei confronti degli altri membri del nucleo familiare, in base al loro numero e alla linea diretta col de cuius stesso. Se poi il soggetto deceduto era un percettore del trattamento pensionistico, l’INPS riserva ai superstiti più diretti la cosiddetta pensione di reversibilità.
La possibile presenza di una pensione del defunto viene dunque trasmessa in una quota stabilita per percentuali stabilite ai familiari non autosufficienti, tramite la reversibilità INPS. Il primo destinatario è il coniuge superstite – la vedova, ad esempio – che sia sposato, unito civilmente o divorziato (purché titolare di assegno divorzile e non convolato a nuove nozze). A cascata, i beneficiari saranno i figli, in base al loro numero; oppure, senza una propria famiglia, la quota va a fratelli, sorelle, se non addirittura a genitori a carico.
LEGGI ANCHE: Beffa pensioni minime 2023 | Cosa molti non sanno
In presenza di un’eredità, quando la rosa dei potenziali beneficiari è particolarmente ampia, è bene predisporre per tempo le proprie volontà scritte su un testamento olografo, depositato presso lo studio di un notaio. Appena dopo il decesso, il notaio convocherà i chiamati all’eredità per leggerne le volontà e le intenzioni di successione. Il testamento dovrebbe generalmente preservare da possibili disguidi e liti. Ad ogni modo, non è detto che gli eredi naturali accettino i beni trasmessi e diano dunque avvio all’iter – anche da un punto di vista fiscale – della successione.
LEGGI ANCHE: Pensione reversibilità | Quanto avresti se tuo marito muore
La persona deceduta potrebbe però non avere familiari; insomma, potrebbe trattarsi benissimo di uno zio single. Eventualmente, non c’è nulla da contestare per gli eredi rimasti, poiché non c’è testamento. La legge, allora, detta tale suddivisione: se lo zio ha un fratello e almeno uno dei genitori, l’eredità verrà distribuita in parti uguali; con un solo genitore o entrambi, ma in assenza di fratelli, l’eredità sarà destinata ai genitori nella quota del 100 per cento. In loro assenza, le quote vanno ai nipoti, se questi ultimi non hanno i genitori, per un terzo del patrimonio.