Cosa accadrà a chi percepisce il RdC nel 2023 e quali saranno le ulteriori riforme per il sussidio economico più richiesto in Italia?
Il reddito di cittadinanza, dal periodo della pandemia, ha salvato numerosi nuclei familiari in Italia. Con l’avvento del covid e lo stop dei lavori, i redditi calarono vertiginosamente e non si arrivava a fine mese. Con questo sostegno familiare alcune famiglie poterono andare avanti.
Ma il RdC è anche discorso di lotta tra i vari partiti italiani. C’è chi lo sostiene, chi lo vuole cancellare e chi richiese delle riforme. Perché come ben sappiamo, sono tanti i furbetti in Italia che ne hanno approfittato e non lavorano vivendo solo su queste entrate statali. Cosa avverrà per il 2023?
Reddito di Cittadinanza e novità 2023
Qualche settimana fa, dopo l’approvazione della legge di Bilancio, alcuni ministri del Governo, già proposero dei cambiamenti per il reddito di cittadinanza, volto soprattutto alla ricerca del lavoro da parte degli individui che vivevano del sussidio. Riduzione, limite temporale e cancellazione del RdC se entro un determinato periodo di tempo, non si incomincia a lavorare.
LEGGI ANCHE: Chi rischia di ritrovarsi senza reddito di cittadinanza nel 2023
Da come si evince dalle pagine del quotidiano “La Repubblica” il RdC sarà compatibile con il lavoro stagionale entro 3 mila euro ma non con il semplice contratto a tempo determinato. Tutto questo perché il Governo, intende migliorare le condizioni del lavoro in campo di agricoltura e turistico.
LEGGI ANCHE: Reddito di Cittadinanza: queste persone non avranno bonus 150€
Infatti, una buona percentuale di italiani che nel 2021 otteneva il reddito di cittadinanza, lavorava a tempo determinato, quindi non rispettava le regole del finanziamento statale. Quindi per il 2023, sarà obiettivo, versare il reddito di cittadinanza ai disoccupati e non a coloro che lavorano entro un preciso tempo.
Ancora il quotidiano la Repubblica, ha presentato queste statistiche che evidenziano la situazione:
- il 10% lavorava in modo stabile, ma con salari così bassi da tenersi anche un parte del sussidio;
- il 27%, circa 50 mila percettori RdC, aveva contratti stagionali o intermittenti;
- il 63%, circa 112 mila percettori RdC, aveva contratti a tempo e a part-time.
Quindi, come è ben facile intuire, si prevede la sospensione del reddito di cittadinanza se si presenta un lavoro anche a tempo determinato. Il Governo della Meloni, vuole aprire gli orizzonti contrattuali meno costosi, come ad esempio si intende fare con i voucher dell’Agricoltura.