Ecco quali attenzioni prestare sul piano fiscale se si eredita l’immobile nella seconda metà dell’anno. I dettagli
Il verificarsi di un evento triste nell’ambito familiare come quello di un lutto, porta con sé dei tratti traumatici all’interno degli equilibri del nucleo, sia sul piano – comprensibilmente – affettivo, sia dall’oggettivo punto di vista economico. In particolar modo, le dinamiche entrano in crisi quando i componenti sono a carico del defunto e non sono economicamente autosufficienti; se il de cuius è stato un pensionato, essi possono usufruire della pensione di reversibilità.
Quando vi sono a disposizione dei beni da ereditare, la legge regola con una certa autonomia la suddivisione dei relativi diritti entro i ranghi di un nucleo familiare, sulla base del numero dei membri coinvolti e rispetto alla linea diretta del defunto. È invece più opportuno consegnare le proprie volontà al testamento olografo redatto di fronte ad un notaio, se sono coinvolti parenti e persone terze.
Tra i beni che i chiamati all’eredità possono accettare è inclusa certamente la casa. Essa, ancorché abbia un valore superiore a 100 mila euro ed è destinata a parenti o persone non in linea diretta col defunto, diviene immediatamente oggetto della dichiarazione di successione che gli eredi – appunto – devono presentare all’Agenzia delle Entrate, insieme al versamento dei tributi e delle tasse ipotecarie.
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Anche un’altra incombenza di natura fiscale si frappone nella regolarizzazione del nuovo bene all’interno della condizione economica e finanziaria dell’erede: l’imposta sulla seconda casa, l’IMU. Basti pensare cosa accade se il bene viene trasmesso nella seconda metà dell’anno, ovverosia – per il calendario fiscale – nel pieno del pagamento relativo alla seconda rata. Infatti, al 16 dicembre prossimo scade il saldo dell’Imposta Municipale Unica.
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Le variazioni immobiliari in corso di anno sono ad ogni modo influenzate dal quadro che il pagamento dell’IMU si basa sul numero di mesi dell’anno solare in cui il contribuente è regolarmente registrato al Catasto e vanta, come titolare, il diritto di proprietà su un immobile. Il saldo viene versato sui mesi successivi alla successione e alle volture catastali; in caso di più eredi che si dividono il bene, ciascuno di essi paga altresì sulla quota di proprietà ereditata.