Ecco quali aggiornamenti si susseguiranno a partire dal 1° gennaio 2023 nell’ambito del contrasto al caro bollette. Cosa cambia
La crisi energetica legata al conflitto russo ucraino si è declinata ben presto nell’ennesima crisi economica che sta attualmente causando danni ai bilanci di migliaia di famiglie europee. In Italia, mentre molte aziende sono state costrette a chiudere i battenti perché incapaci di saldare le fatture energetiche e di continuare a disporre della fornitura per la stessa produzione, non pochi cittadini hanno richiesto l’aiuto dei bonus statali d’emergenza.
Il caro bollette è dunque divenuto il tema unico dell’ultima manovra di bilancio presentata dal premier Giorgia Meloni: con l’obiettivo di sostenere le famiglie nello sforzo di sostenere i costi degli incrementi, il documento che predisporrà l’imminente legge di bilancio in apertura del quinquennio della legislatura, ha delineato le iniziative prese a favore dei contesti più difficili.
Per la sua realizzazione, la manovra di bilancio verrà finanziata con azioni di carattere economico che di altro tipo: si prevede un breve indebitamento integrativo ammortizzabile entro il 2025; al contempo vengono allentati i requisiti per le concessioni alle aziende italiane per liberare una parte del gas italiano e farla arrivare ai cittadini, calmierando i costi di importazione. Concretamente, dal lato del cittadino, i filoni di iniziativa sono essenzialmente due.
LEGGI ANCHE: Assegno unico 2023: chi troverà 50€ in più nel bonifico
Dal 1° gennaio 2023 scatta la proroga di sei mesi sul distacco delle utenze che coinvolge i nuclei familiari i quali non ce l’hanno fatta a pagare la fattura dell’elettricità o del gas, con l’effetto di evitare che il blocco avvenga nel pieno dell’inverno, restando al freddo nelle loro case. Verranno inoltre erogati i “bonus bollette”, già presenti tra i decreti del governo Draghi, ma con la novità dell’innalzamento del tetto reddituale ISEE.
LEGGI ANCHE: App Io, novità per le notifiche push | Cosa cambia
Circa quest’ultimo strumento, dal prossimo anno infatti il limite massimo di reddito richiesto è pari a 15 mila; ma tale soglia è superabile se il nucleo familiare è numeroso: fino a 20 mila euro, con almeno quattro figli a carico. Il bonus viene rilasciato soltanto a seguito della compilazione della Dichiarazione Unica Sostitutiva (DSU), la quale include l’indispensabile calcolo dell’ISEE a cui viene applicato il cosiddetto “vincolo di unicità”. Per la luce, il bonus sociale varia – ancora per il 2022 – tra 86 a 123 euro mensili; mentre per il gas, considerando i componenti familiari, si va dai 277 ai 2.058 euro al mese.