Quanto si può prelevare dal conto cointestato | Cifre

Scopriamo nei dettagli quanto è possibile prelevare da un conto cointestato, e se ci sono dei limiti da rispettare

Prelievo conto corrente cointestato
Carta di credito-(Foto Adobe)

Due persone, che siano coniugi o parenti, possono avere la possibilità di aprire insieme un conto bancario. Si chiama conto corrente cointestato. per depositare e prelevare denaro, accreditare stipendi o pensioni, fare e ricevere bonifici, pagare le utenze, usare le carte di debito o di credito collegate al conto stesso.

Ma come è facile prevedere, anche qui, ci sono delle regole da rispettare. Essendo un movimento fatto tra due persone, non si può ritirare tutto il denaro che c’è, altrimenti una delle due persone rischia di rimanere con le tasche vuote. Ma come si fa ad aprire un conto corrente cointestato?

Quanto si può prelevare da un conto cointestato?

Prelievo conto corrente cointestato
Conto cointestato-(Foto Adobe)

Iniziamo col dire che un conto cointestato è possibile avviarlo in due modi diversi: aprendo un conto bancario cointestato a firma congiunta o a firma disgiunta. Nel caso di firma congiunta, le operazioni sul conto possono essere effettuate solo con il consenso e la firma di tutti i titolari. Nel caso del conto cointestato invece, a firma disgiunta, ciascun titolare può operare in autonomia sul conto.

LEGGI ANCHE: Divorzio, occhio al conto cointestato: non va come sembra

Come è ben chiaro, ci sono dei limiti da rispettare. Uno di questi, è la cifra massima da poter ritirare da uno dei titolari. Infatti, visto che un conto cointestato è anch’esso una forma di risparmio, per pagare fatture o spese, è possibile prelevare solo il 50% del denaro depositato. Ma, un istituto bancario, non può negare un prelievo maggiore per altre esigenze.

LEGGI ANCHE: Conto corrente cointestato, cosa succede se muore un titolare?

Ma conviene aprire insieme un conto corrente? Tra i vantaggi troviamo quello di avere una possibilità per tutti i cointestatari di farsi accreditare pagamenti e bonifico sullo stesso conto, oppure un uso da parte di tutti i cointestatari di un diverso bancomat.

Ci sono anche degli svantaggi, pero: la banca infatti non è responsabile se uno dei titolari preleva tutti i soldi dal conto o una somma consistente, e c’è il che in caso di scomparsa di uno dei cointestatari, l’altro prelevi più di quanto effettivamente spetti, superando il limite previsto al omento del deposito delle firme congiunte.

Cosa succede se uno dei cointestatari decede? Qualora morisse uno dei titolari, bisogna rispettare le due possibilità: nel caso di conto con firma congiunta, il conto è bloccato fin quando non vengono definiti gli eredi legittimi dello stesso; mentre nel caso di conto con firma disgiunta, ogni cointestatario del conto può continuare ad usare normalmente il conto corrente per le proprie operazioni.

Gestione cookie