I termosifoni potranno essere accesi dagli italiani secondo un calendario ben preciso che varia di regione in regione
Il freddo ha ormai iniziato a sferzare anche sull’Italia portando con sé non solo pioggia e vento ma anche l’arrivo della neve sui nostri massicci. Le temperature hanno iniziato dunque ad abbassarsi toccando non più di una decina di gradi di giorno e valori vicino allo zero di notte.
Ne consegue che gli italiani hanno iniziato a sentire il bisogno di riscaldarsi nonostante il caro bollette. Se da una parte molte persone preferiscono usare stufe a pellet o gas per risparmiare sulla bolletta del gas, tante altre restano fedeli ai termosifoni. Vediamo quindi il calendario di accensione dei caloriferi regione per regione.
Termosifoni, il calendario di accensione per regione
A causa del caro delle materie prime e delle bollette, durante lo scorso mese di settembre l’ex ministro dell’Ambiente Cingolani aveva varato un piano per risparmiare gas; il piano è stato ribadito dell’attuale ministro Fratin. Nel piano si legge che i termosifoni possono essere accesi nelle case 15 giorni di meno rispetto lo scorso anno.
Per quanto riguarda la temperatura di impostazione, questa non deve essere superiore a 19°C, con una tolleranza di due gradi in più, e si può tenere acceso l’impianto per un’ora in meno al giorno. Per quanto riguarda il calendario di accensione delle regioni, l’Italia è divisa in fasce climatiche. A stabilire la divisione è un vecchio decreto del presidente della Repubblica del 1993, che istituisce zone dalla A alla F in base al clima medio registrato.
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Nella zona A i termosifoni potranno essere accesi dall’8 dicembre al 7 marzo: si tratta di zone dove le temperature sono più alte rispetto il resto d’Italia e, nello specifico le isole di Lampedusa e Linosa ma anche altre aree della Sicilia come Porto Empedocle. Nella zona B i caloriferi potranno essere accesi per 7 ore giornaliere dall’8 dicembre al 23 marzo. Rientrano in questa fascia la Sicilia e la Calabria con le province di Agrigento, Catania, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani.
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Nella zona C i termosifoni si potranno accendere per 9 ore al giorno dal 22 novembre al 23 marzo e sono incluse in questa zona la Sardegna e aree del Centro-Sud: ci sono i centri della fascia adriatica del Nord, ma anche le province di Cagliari, Cosenza, Napoli, Bari, Salerno, Oristano e Taranto. Nella zona D potremo riscaldarci per 11 ore al giorno, dall’8 novembre al 7 aprile: rientrano in questa fascia la maggior parte del Centro Italia, con alcune eccezioni a Nord e Sud. Ci sono, tra le altre, le province di Firenze, Pisa, Livorno, Siena, ma anche Genova, Vibo Valentia, Avellino e Caltanissetta.
Nella zona E si potranno accendere i termosifoni dal 22 ottobre al 7 aprile per 13 ore al giorno. Rientra in questa fascia sostanzialmente tutto il Nord e gran parte del Centro appenninico: Bologna, L’Aquila, Venezia, Trieste, Verona, Bergamo, Parma, Perugia, Potenza, Arezzo, Bolzano, Alessandria, Padova e Udine. Infine nella zona F non c’è nessuna limitazione all’accensione dei termosifoni. Rientrano in questa zona tutti i luoghi situati lungo l’arco alpino come Bolzano, Aosta, Belluno, Sondrio.