Il pellet di girasole può essere davvero un’alternativa economica a quello classico? La risposta ai dubbi
Mai come ora il caro vita sta pesando sempre più sulle teste degli italiani e con il freddo sempre più vicino e intenso si ragiona sul metodo di riscaldamento meno costoso. Fino all’anno scorso c’era il pellet che, però, ha subito anch’esso un aumento esponenziale del prezzo. Siamo passati da una media di 5 euro a sacco, a ben 15. La soluzione a questo problema potrebbe essere il pelle di girasole che costa 4,50 euro circa ogni 15 kg.
In queste settimane si è, intanto, fatta largo una voce secondo cui il Governo fosse intenzionato a istituire un bonus pellet. Purtroppo si tratta di una bufala. Erroneamente si definisce ‘bonus pellet’ una serie di agevolazioni atte a consentire agli italiani di risparmiare importanti cifre per il riscaldamento di casa.
Il pellet di girasole è una buona soluzione per risparmiare?
Oltre al costo più basso del pellet di girasole rispetto a quello classico, il che consentirebbe di risparmiare circa 300-400 euro annui, il primo ha un colore nero e un odore meno intenso. Un altro elemento molto importante è quello legato alle emissioni di Co2 nell’atmosfera che sono più basse di quello di tradizione, dunque è meno inquinante.
Leggi anche: Staccano tutto se accumuli bollette | Con questo numero rischi
Attualmente i paesi che producono pellet di girasole sono Ungheria, Bulgaria e Romania e lo vendono in grandi quantità con un’iva al 10%, anziché 22% come in Italia. Tutto questo non può far altro che rendere tale materiale una valida e consolidata alternativa ad altri metodi di riscaldamento più costosi.
Leggi anche: Riscaldamenti, esiste un bonus per comprare il pellet?
Come viene prodotto il pellet di girasole? Questo viene ricavato dai semi disoleati (senza sostanze oleose, ndr) del fiore, tritati e compressi per essere pellettati, proprio come avviene con il legno.