Per i contribuenti arrivano buone notizie dalla legge di bilancio 2023: addio a queste cartelle esattoriali
Nella manovra approvata dal Governo sono tantissimi gli aiuti a favore delle famiglie atte a contrastare la crisi economica e il caro bollette. Nella legge di bilancio 2023 è prevista anche una tregua fiscale per i contribuenti che non riescono a regolarizzare la propria posizione nei confronti dell’Erario.
Non si tratterà, però, di un vero e proprio condono ma consentirà di effettuare il pagamento delle imposte non pagate nei termini, con regole e tempi più diluiti. La tregua fiscale inserita nella Legge di Bilancio 2023, quindi, non comporterà una cancellazione di tutti i debiti dei contribuenti.
L’eliminazione scatterà per le cartelle esattoriali con importi inferiori a 1.000 euro e notificate entro il 2015. Ad ogni modo, la tregua fiscale prevista ha suscitato non poche polemiche. Tra le cartelle esattoriali rottamate ci sono, infatti, anche tasse, imposte e multe che servono ai Comuni per accrescere le proprie casse. Precisamente, due provvedimenti messi in campo riguardano IMU, TARI, TOSAP, TASI e multe comminate dalla Polizia Locale. Si tratta di voci molto utili per rimpolpare il bilancio degli enti locali che, proprio per questo motivo, hanno espresso tutto il loro dissenso a riguardo.
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Nel nuovo disegno di legge di bilancio, però, non è previsto alcun saldo e stralcio che scontava al 50% o addirittura all’80% le cartelle. Inoltre, sarà necessario procedere al pagamento di quelle consegnate dall’agente della riscossione a partire dall’1 gennaio 2016. Il versamento, però, potrà essere effettuato senza sanzioni e interessi. Si tratta della cosiddetta ‘rottamazione-quater’ che consentirà di pagare in 5 anni, per intero o dilazionando gli importi in un massimo di 18 rate.
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Dunque, nella nuova manovra sarà concessa l’opportunità di rateizzare i debiti con le amministrazioni pubbliche e gli enti che non sono ancora oggetto di cartelle esattoriali. Tutto ciò avverrà senza aggravio di sanzioni e interessi per coloro i quali, per via dell’emergenza Covid e della crisi economica in corso, non hanno pagato le tasse.