Il governo con la nuova manovra ha messo in campo una serie di modifiche che riguardano anche il reddito di cittadinanza: scatta l’obbligo scolastico
Nella nuova manovra varata dal Governo Meloni sono tantissimi i temi affrontati, a partire dalle pensioni fino ad arrivare agli aiuti a favore delle famiglie per contrastare il caro bollette. Tra le modifiche apportate più interessanti c’è quella che riguarda il reddito di cittadinanza, per il quale, a dispetto di quanto detto in campagna elettorale, non è prevista la totale abolizione. Il sussidio sarà erogato, però, per una durata di otto mesi e nel 2024 sarà sostituito da un nuovo aiuto.
Dunque, dall’anno prossimo, per coloro i quali abbiano un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, abili al lavoro, il reddito sarà concesso soltanto per 8 mensilità anziché 18 rinnovabili. Tuttavia, tale modifica non li riguarderà se all’interno del loro nucleo familiare ci siano: disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni di età. In ogni caso, però, i beneficiari dovranno frequentare un corso di formazione o riqualificazione professionali. In caso contrario, il beneficio decadrà, ciò avverrà anche nell’ipotesi in cui si rifiuti la prima offerta congrua di lavoro.
Reddito di cittadinanza, in arrivo l’obbligo scolastico per i figli
Il ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, ha sottolineato che circa 364.101 percettori del reddito di cittadinanza rientrano nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 29 anni. Inoltre, 11.290 di essi possiede soltanto la licenza elementare o addirittura nessun titolo. Mentre, gli altri 128.710 solamente il titolo di licenza media.
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Per tale ragione, il ministro ha sottolineato che: “Il reddito collegato all’illegalità accompagnata dal mancato assolvimento dell’obbligo scolastico non può essere accettata moralmente. Ciò significherebbe, infatti, legittimare e addirittura premiare una violazione di legge“. Ha poi aggiunto: “Questi ragazzi preferiscono percepire il reddito piuttosto che studiare e formarsi per costruire il proprio futuro”.
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Dunque, Valditara ritiene che sia necessario prevedere l’obbligo di completare il percorso scolastico, per i beneficiari del sussidio che abbiano illegalmente interrotto la scuola o un percorso di formazione professionale nel caso di persone con titolo di studio superiore. In questi casi, perciò, si potrebbe procedere con la decadenza del reddito.