D’ora in poi bisognerà prelevare i soldi al bancomat molto più spesso: ecco perché. La notizia delle ultime ore
Negli ultimi anni è diventata sempre meno frequente la fila al bancomat per prelevare i soldi liquidi. Questo è stato possibile grazie al fatto che il mondo dei pagamenti elettronici si sia allargato sempre di più, fino a diventare parte integrante dell’economia quotidiana. Nessuno o quasi al giorno d’oggi è privo di carte di credito, di qualsiasi tipologia essa sia, e di un conto corrente. Anche le file alla Posta sono diminuite nei primi giorni dei mesi con l’introduzione dell’accredito della pensione direttamente su conto corrente.
A favorire questa conversione nel tempo sono stati anche gli Istituti di Credito, viste le numerose offerte per l’apertura di conti, spesso addirittura con canoni a zero euro. C’è una notizia, però, che nelle ultime ore si sta facendo largo e che rischia di mandare gli italiani nuovamente più spesso agli sportelli per prelevare.
Gli italiani d’ora in poi si ritroveranno a dover prelevare più spesso i soldi al bancomat dopo la decisione del Governo Meloni di raddoppiare il limite oltre il quale gli esercenti saranno liberi di rifiutare pagamenti elettronici. Si passa, quindi, da 30 a 60 euro. Una decisione che sta facendo storcere il naso a molti e che va a smantellare i passi fatti negli ultimi anni in favore dei pagamenti elettronici e tracciabili. Non è, infatti, questa l’unica misura contro questi ultimi. Basti pensare alla prima decisione azionata dalla Meloni con il suo insediamento, ovvero, il tetto ai contanti fino a 5.000 euro.
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Gli italiani, a partire dai prossimi mesi, si ritroveranno costretti ad avere molti più contanti in tasca per non rischiare di incorrere in spiacevoli situazioni. Secondo gli ultimi sondaggi, gran parte dei cittadini non sono contenti di questa decisione che va a favore dell’evasione e può essere controproducente anche in termini di sicurezza. Non essere obbligati ad avere molti soldi in tasca, infatti, previene dal rischio di subire furti. Ad ogni modo, non resta che attendere l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2023.