Si tratta dell’attestazione rilasciata dall’INPS una volta raggiunti i requisiti di accesso e ogni anno in vista degli adeguamenti. Cos’è
La manovra appena resa nota dal premier Giorgia Meloni concorre a trasformarsi nella nuova legge di bilancio che aprirà il quinquennio dell’esecutivo di centro-destra che succede al governo Draghi. Come era prevedibile, la linea guida dei provvedimenti si preoccupa di affrontare gli effetti dell’attuale crisi energetica sui cittadini e i nuclei familiari più deboli con misure ad hoc riguardanti il perdurante caro bollette.
Si parla di due filoni di aiuti economici: il primo è relativo alla prosecuzione di un cosiddetto “bonus bollette”, che vede però l’innalzamento della soglia reddituale ISEE che riceverà l’aiuto (rispetto al tetto posto dal precedente esecutivo); il secondo, invece, si traduce in una proroga da destinarsi alle famiglie in difficoltà che non ce la fanno a sostenere i costi delle fatture delle utenze, tramite il ritardo di sei mesi del distacco delle utenze: in tal modo, si attraverserà al caldo l’inverno alle porte.
Quale documento attesta lo stato di pensionato
Come ogni manovra, anche la medesima non sarà a costo zero: necessita di un doveroso e robusto rifinanziamento per coprire le spese delle singole misure da parte delle già pressate casse dello Stato e dell’INPS. I fondi arriveranno dalla revisione dei requisiti di accesso al Reddito di Cittadinanza, nonché da altre iniziative di “razionamento” responsabile che dovranno alimentare le prossime iniziative a beneficio del welfare.
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Tra queste, una delle più importanti fa riferimento alle pensioni, le quali vedranno l’introduzione di diverse novità a partire dal prossimo anno. Proprio per coprire il vuoto che dal 1° gennaio lascerà la “Quota 102” – da raggiungere a 42 anni di età e 38 anni di contributi versati – e che rischia di essere riempito dal ritorno della Legge Fornero, è stato deciso per l’attivazione della Quota 103 – 62 anni di età e 41 anni di contributi – la misura anticipatoria che affiancherà la pensione di vecchiaia, con i suoi 67 anni anagrafici e il versamento di almeno 20 anni di contributi.
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Quando il lavoratore deciderà di accedere alla pensione una volta raggiunti i suddetti requisiti di accesso, non abbandonerà soltanto le sue mansioni di lavoro ma riceverà dall’Ente previdenziale un documento attestante il suo nuovo status da contribuente: si chiama modello OBIS/M, il prospetto pensionistico che riassume le informazioni delle pensioni INPS in pagamento, include: la perequazione automatica; gli importi mensili lordi, compresa l’eventuale tredicesima; gli importi netti al mese; le ritenute erariali e le addizionali di Regione e Comune ; le detrazioni; le quote associative; le trattenute; e il contributo di solidarietà. Pertanto, dati gli adeguamenti annuali dell’ISTAT, il modello OBIS/M è scaricabile online, in qualsiasi momento sul sito dell’INPS.