È possibile uscire dalla lista dei cattivi pagatori e tornare ad essere idonei per la concessione di prestiti o finanziamenti: i tempi
Essere un cattivo pagatore è davvero spiacevole, oltre che limitante in quanto non permette di ricevere futuri prestiti o finanziamenti. In sostanza, si è cattivi pagatori se non si rimborsano una o più rate di un credito, qualsiasi sia la motivazione (negligenza o difficoltà di pagamento, ndr).
Sapere se si è cattivi pagatori è abbastanza semplice. O ci si rivolge all’intermediario finanziatore oppure alla Centrale Rischi della Banca d’Italia, la quale funziona come una base dati in cui ci sono le informazioni di tutti coloro che hanno richiesto crediti. In alcuni casi, però, esse non sono presenti e questo succede quando per il prestito ci si rivolge ad una società privata che non ha obblighi di osservanza nei confronti della Centrale Rischi.
Sono in molti a chiedersi se, una volta entrati, si può uscire dalla lista dei cattivi pagatori. La risposta è sì, o meglio, dopo un tot di tempo imposto dalla legge si viene cancellati da questa black list. Se ci si vuol cancellare in maniera autonoma, invece, la risposta è no.
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Chiarito che i nomi dei cattivi pagatori vengono eliminati in automatico, è il momento di parlare dei tempi in cui ciò avviene. Secondo le regole dei SIC (Società di informazioni creditizie) la rimozione avviene dopo 12 mesi se non sono state pagate un massimo di due rate, successivamente sanate. I mesi diventano 24 se le rate sono eccedenti il numero di due e anche in questo caso dovranno essere sanate. Si sale a 36 mesi in caso di morosità gravi e non sanate.
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Per ciò che riguarda l’inserimento nella lista, invece, bisogna sapere che esso non è immediato. L’istituto di credito, infatti, invia una segnalazione, tramite sms o e-mail, in cui invita il soggetto a saldare il debito accumulato. Solamente 15 giorni dopo, qualora la morosità non fosse stata sanata, scatta la procedura per l’inserimento nell’elenco dei cattivi pagatori.