Chi non ha mai versato contributi o essi non sono sufficienti ad avere la pensione si chiede se può accedere a qualche forma previdenziale
Da quando il mercato del lavoro è mutato incredibilmente in favore della precarietà ed addirittura dell’illegalità, non è infrequente che una persona che abbia lavorato tutta la vita “a nero” non abbia versato contributi né glieli abbia versati il proprio datore di lavoro. Oppure una casalinga, o casalingo, al decesso del coniuge senza pensione di reversibilità. Si può dire che queste persone non abbiano lavorato per tutta la vita?
Ovviamente no, solo che non hanno avuto la prontezza o forse la consapevolezza che per avere una terza età con prestazioni previdenziali post lavorative si devono versare i contributi. Anche attraverso delle casse private o specifiche per il proprio settore. E chi non l’ha fatto cosa riesce ad ottenere? Questo se lo domandano in molti, perché purtroppo la cultura italiana ha lasciato molte persone anziane senza una copertura per la terza età, in cui si è difficilmente abili a lavorare.
Pensione senza contributi, è possibile?
Chi non ha versato i contributi, alcuno nella propria vita, non ha diritto ad alcuna prestazione previdenziale, ovvero pensione. Per fortuna in Italia esiste ancora uno stralcio di welfare, per cui la pensione ordinaria non si può ottenere, ma si può richiedere, al compimento del 67esimo anno di età, la pensione sociale. Che per l’anno 2022 corrisponde a 468,11 euro al mese per tredici mensilità. Ma anche essa non è automatica. Ne possono far richiesta solo le persone il cui reddito personale sia pari a zero, e quello coniugale non superi i 6.085,30 euro nell’anno in corso.
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Di conseguenza una platea di persone può chiedere la pensione sociale, ma chi ha ad esempio, la pensione di reversibilità del coniuge defunto probabilmente può esserne escluso. Difatti le due prestazioni non sono incompatibili fra di loro, ma riducono entrambi gli importi.
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Chi invece ha versato contributi per pochissimo tempo, 5 anni con 71 anni compiuti di età, può richiedere la pensione minima, che più o meno equivale alla metà della sociale, decisamente inadatta ad uno stile di vita minimamente dignitoso.