Nel 2023 è in esame la modifica della Naspi, l’indennità di disoccupazione. In senso restrittivo per alcuni ex lavoratori
Chi percepisce la Naspi ne conosce le regole. Innanzitutto essa è un sostegno conferito a chi perde il lavoro involontariamente, dunque per licenziamento, termine, senza rinnovo, del contratto a tempo determinato, dimissioni per giusta causa. La Naspi non è erogata in automatico, deve essere richiesta dall’ottavo giorno della risoluzione del contratto di lavoro. In ogni caso gli ex lavoratori devono possedere i requisiti adatti. Oltre alla perdita involontaria del lavoro, si devono maturare almeno 13 settimane contributive nei quattro anni che precedono la risoluzione del contratto lavorativo. Inoltre ci si deve iscrivere al centro per l’impiego e partecipare agli incontri di ricollocazione professionale, e sottoscrivere la DID, la messa a disposizione immediata.
La Naspi viene erogata a tutti i lavoratori dipendenti, con eccezione delle partite IVA, autonomi e professionisti. I contratti di collaborazione hanno un’indennità di disoccupazione a parte, che non si chiama Naspi ma Dis – Coll. Il nuovo Governo vuole introdurre delle novità per il sostegno alla disoccupazione.
Naspi, a chi verrà ridotta nel 2023
Le notizie per i percettori di Naspi, o meglio, per i futuri richiedenti, non sono le più rosee. Una regola della Naspi è che viene erogata per il 50 per cento del tempo per cui si è lavorato prima della risoluzione del contratto. Dunque, se l’ultimo impiego è durato due anni, la Naspi spetta per un anno, con un decalage che parte dal quarto o dal sesto mese di ricezione, dipendentemente dall’età del soggetto.
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Il nuovo Governo vorrebbe ridurre la durata dell’indennità di disoccupazione, portandola sotto il 50 per cento del tempo, probabilmente più vicino al 25 per cento. Dunque una persona il cui ultimo impiego è stato di un anno potrebbe percepire Naspi per soli 3 o 4 mesi. Questo discorso è valido per le Naspi del 2023, cioè per chi farà richiesta a partire dal primo gennaio del prossimo anno.
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Mentre invece rimane uguale il meccanismo per coloro che hanno già la Naspi in corso allo scadere del 2022. Per questi lavoratori non ci saranno modifiche sui tempi e la durata dell’indennità di disoccupazione.