Quali saranno le novità, per quanto riguarda la busta paga degli operai nel 2023 e in cosa consisteranno gli aumenti?
In un anno in cui l’aumento dei prezzi, dal genere alimentare fino a quello delle materie energetiche che hanno comportato prezzi di bollette quasi incontrollabili, sembra che il nuovo Governo, garantire degli stipendi più soddisfacenti ad operai e dipendenti. Quindi il 2023 dovrebbe portare una vera “rivoluzione” in quest’ambito.
Per gli operai, riuscire a far entrare qualcosina sarà una grande soddisfazione personale. Potrebbero affrontare il futuro diversamente, anche per poter riuscire a pagare questi aumenti delle fatture, senza sperare sempre in sussidi statali o fare richieste di bonus, che per entrare bisogna aspettare anche un bel po’.
Con la Legge di Bilancio, del Meloni, che è stata approvata, ci sarà un aumento del cuneo fiscale. Il nuovo Governo, ha trovato l’accordo per intervenire sulla leva dei contributi previdenziali e ottenere un cambio per gli aumenti ad una fascia di lavoratori operai.
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Ad esempio, se un operaio guadagna fino a 20mila euro in questo caso il taglio del cuneo fiscale sale dal 2% al 3% per il 2023 e, di conseguenza, gli stipendi per questi lavoratori saranno leggermente più alti con il nuovo anno, di circa 46 euro lordi mensili, sempre per 13 mensilità. Ma questa cifra calerà quando verrà applicata l‘Irpef, a circa 30 euro.
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Il Governo della Meloni, non ha proseguito, ciò che era stato stabilito dal Mario Draghi. Ovvero una “proroga” per tutto il 2023 con la riduzione di 2 punti per chi ha un reddito fino a 35.000 euro, per arrivare ad una “taglio” di 3 punti per chi non supera i 20.000 euro.
Questa misura prevista per il 2023, interviene sul 9,19% dei contributi da versare.
Ma che cos’è il cuneo fiscale? È la differenza tra quanti soldi un’azienda versa per un suo dipendente, e quanti se ne trova in busta paga quest’ultimo. Bisogna ricordare che in Italia, rispetto agli altri paesi europei, ciò che entra in busta paga, su un esempio di 100, il 46% si pagano le tasse. Quasi la metà.
Per coloro che ricevono 1000 euro lordi al mese i contributi scendono da 93,47 a 80,47 euro al mese, per un aumento in busta paga di 13 euro.
Chi invece ottiene uno stipendio da 1500 euro, passa da 107,85 euro di contributi a 92,85, per un aumento in busta paga di 15 euro mensili.