Le pensioni 2023 saranno all’insegna di un’ulteriore novità per l’uscita anticipata, la Quota 103. Così promette il nuovo Governo
Una delle manovre che stanno per essere messe nero su bianco è l’introduzione della Quota 103 dal primo gennaio 2023, data in cui si dirà addio alla Quota 102. Questo è uno dei cavalli di battaglia del Governo, in cui la Lega si auspica che dopo un primo anno si possa tornare ad una Quota 101 secca. In questo modo si è trovato il modo di bypassare il ritorno allo scalone pensionistico previsto dalla Legge Fornero: 67 anni l’età pensionabile.
Tuttavia per accedere alla Quota 103 sevono dei requisiti: 62 di età e 41 di contributi, che sommati fanno 103. Questa facilitazione per la quiescenza lavorativa sarà possibile solo per chi determinati requisiti li finalizza nel 2023. Secondo le stime si tratta di 48.000 lavoratori iniziali. Cifra che salirà decisamente durante l’anno. Cosa comporta la Quota 103? A quanto ammonta l’assegno?
La manovra Quota 103 per consentire l’uscita anticipata dal mondo lavorativo ad un’ampia platea di lavoratori, alla fine dell’anno, come è previsto, sosterà al settore pubblico potenzialmente 700milioni di euro, cifra che secondo le stime salirebbe a 1,4 miliardi di euro l’anno successivo. E da dove viene tuto questo denaro? Da quanto sostengono gli esperti dalla sottrazione delle rivalutazioni della pensione. A quanto pare gli assegni pensionistici più o meno superiori ai 2.100 euro, non vedranno la rivalutazione del 90 per cento, ma solo del 40 per cento.
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Chi decide di usufruire della possibilità della Quota 103 non potrà accedere ad una pensione superiore a cinque volte l’assegno minimo. Dunque circa 2.000 euro netti. Almeno fino a quando non avrà finalizzato i requisiti necessari, ovvero i 67 anni compiuti di età anagrafica.
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Dunque quando la Quota 103 verrà formalizzata, migliaia di lavoratori avranno la possibilità di andare in pensione prima dei 67 anni, solo con un assegno che potrebbe essere inferiore a quello spettante per i primi 5 anni, o comunque fino ai sessantasette anni. La manovra è stata annunciata, ma per essere formalizzata deve entrare nella Legge bilancio per l’anno in corso.Cosia preferenziale per le donne che vedranno l’Opzione Donna confermata anche dall’attuale governo.