C’è il rischio che si possa perdere la Naspi anche per i docenti? Quali sono le possibilità? Andiamo a vedere
La Naspi è una indennità mensile di disoccupazione, istituita dall’articolo 1, decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 – che sostituisce le precedenti prestazioni di disoccupazione ASpI e MiniASpI – in relazione agli eventi di disoccupazione involontaria che si sono verificati nel mese di maggio 2015.
Coloro che chiedono la Naspi sono i lavoratori subordinati che hanno perso il proprio impiego involontariamente. Ma se si accetta un lavoro anche per soli 6 mesi, per aumentare il proprio reddito, questa viene temporaneamente sospesa. Tra i tanti percettori del sussidio, si ritrovano i lavoratori turistici, come le guide ed i docenti non di ruolo.
Naspi sospesa per un supplente: per quanto tempo?
Da come è evidenziato dall’emendamento dell‘INPS riguardo la Naspi, chi ottiene un nuovo lavoro, riceve la totale sospensione del sussidio della Naspi, volto ad aiutare colui che rimane improvvisamente disoccupato. Non sempre però. Infatti se il nuovo lavoro dura sui 6 mesi, ci saranno cambiamenti.
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Gli insegnanti non di ruolo, coloro che aspettano da tanto tempo un lavoro fisso, sono tra i primi nelle statistiche a ricevere l’indennizzo che fornisce l’INPS. Il più delle volte però, nei mesi estivi gli insegnanti fanno richieste per ottenere la Naspi per non restare senza un reddito.
La Naspi, viene cancellata al beneficiario, anche se quest’ultimo trovasse un nuovo impiego per un tempo limitato di 15-20 giorni. Perché ciò che ottiene fa reddito. Però ha sempre il diritto a fare richiesta per poterlo riavere.
Quindi, terminato il “mini-periodo” di lavoro come supplente, un docente può riottenere la Naspi e non cadere nel timore di non ricevere alcun indennizzo statale.
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Ma, bisogna evidenziare che, se la supplenza di un docente supera i 6 mesi, quest’ultimo non potrà più ottenere l’indennizzo, quindi è costretto a trovare un lavoro.
Per quanto riguarda invece la questione delle supplenze Gps l’interessato dovrà comunicare il tutto all’INPS entro 5 giorni dal ritorno al lavoro. L’indennizzo della Naspi potrà essere richiesta di nuovo, facendo richiesta di una nuova domanda, quando l’interessato riotterrà lo status di disoccupato alla scadenza del contratto (30 giugno o 31 agosto).
L’indennità NASPI viene determinata sulla base della retribuzione percepita durante il rapporto di lavoro e viene erogata con un massimale di 1.335,40 euro mensili.