Queste sono le reali prospettive per il prossimo anno alle quali si affaccia una delle più importanti misure di sostegno. Cosa succede
Con l’avvicinarsi alle stagionali porte dell’inverno, gli aumenti delle tariffe energetiche stanno facendo registrare nuovi record, dopo la stabilizzazione parzialmente ottenuta nello scorso agosto e settembre, guadagnata anche tramite ad un notevole risparmio di diverse tonnellate di metricubi nel fabbisogno nazionale di gas dovuto al prolungarsi delle temperature climatiche sopra la media.
La questione, tuttavia, verte non tanto sulle odierne scorte passate dai gasdotti dell’est, quanto alle scorte di cui ci sarà bisogno per il prossimo anno. Sul piano politico interno, il governo Meloni ha disegnato una manovra che prevede aiuti economici verso i nuclei familiari e i soggetti pensionati più bisognosi, in ottica – appunto – dei nuovi rincari delle bollette.
RdC, chi vedrà cancellarsi l’aiuto economico?
Il rincaro delle bollette verrà affrontato con una doppia formula: si parte innanzitutto da veri e propri “bonus bollette” per i redditi ISEE più bassi (tetti più alti rispetto ai precedenti requisiti designati dall’esecutivo Draghi); dall’altro lato, invece, si è deciso per una proroga nei confronti delle realtà familiari più disagiate che non ce la fanno a pagare le fatture delle utenze, con un ritardo di sei sul distacco delle forniture.
LEGGI ANCHE: Quattordicesima INPS: quali pensionati sono esclusi e perché
In questo momento storico, come è prevedibile, assumono particolare importanza le nuove iniziative economiche, ma se ne rafforza il ruolo delle precedenti – ma tuttora in atto – misure di supporto. Tra queste, emerge il decisivo soccorso del Reddito di Cittadinanza, il contributo al contrasto della povertà e al reinserimento sociale e professionale dei lavoratori, percepito per diciotto mesi rinnovabili fino al reimpiego dei soggetti interessati, favorito dai Centri dell’Impiego (secondo il patto sociale sottoscritto).
LEGGI ANCHE: Cosa devi sapere se sei pensionato e vai all’estero
Eppure, come è noto, sarà oggetto dell’attuale legislatura rivedere i requisiti di accesso alla misura, renderli più stringenti e selettivi; insomma, al fine di recuperare una parte delle ampie risorse che lo strumento impiega. I percettori a rischio di cancellazione – e la manovra appena resa nota lo conferma – sono proprio coloro che hanno sottoscritto il patto con i CdI. Di fatto, chi è in grado di lavorare non è tenuto a ricevere il sussidio. Pertanto, gli stessi continueranno a percepire il RdC ancora fino alla fine dell’anno; poi, i nuovi richiedenti lo riceveranno per otto mesi e decaderà alla prima offerta di lavoro.