L’Ente chiede conto del godimento degli assegni ad alcuni beneficiari e ne accerta le irregolarità dando avvio a questa iniziativa. Quale
È di pubblico dominio il dato di come ogni anno si alza l’asticella della povertà in Italia. Si tratta di una realtà di fatto venutasi a creare a partire dal progressivo ma massiccio invecchiamento medio della popolazione, da un tessuto demografico sempre più frammentato e da una generalizzata diminuzione della ricchezza collettiva dovuta ad una endemica crisi produttiva e del lavoro.
Le crisi più “circostanziate” hanno fatto il resto; le crisi economiche di inizio millennio sì, ma poi la crisi sanitaria da Coronavirus, entrata a gamba tesa sulle criticità che affliggono fisiologicamente lo stato sociale, economico e produttivo del Paese. Poco prima della calamità virologica, l’allora governo Conte ha varato la rivoluzionaria – per l’Italia – misura assistenziale del Reddito di Cittadinanza.
Pensioni di cittadinanza, l’INPS | Cosa succede
Il Reddito di Cittadinanza o Pensione di Cittadinanza ha costituito un modello sul quale impostare i bonus e le ulteriori integrazioni sia nella fase piena della crisi sanitaria che nel periodo di poco successivo all’emergenza sanitaria (la così chiamata “ripresa”). L’intento istituzionale sul quale poggia il supporto destinato agli italiani in difficoltà è allo stesso tempo fuori da ogni dubbio e ambizioso: il contrasto alla povertà.
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Tale scopo non si esplicita soltanto in forma economica; anzi, si tratta di una dimensione secondaria e subordinata all’essenziale accettazione del soggetto richiedente di sottoscrivere un patto sociale con i Centri per l’Impiego, impegnati nell’inclusione lavorativa e sociale del soggetto, reinserendolo n un percorso professionale. Per la Pensione di Cittadinanza, invece, vige lo stato di profonda insufficienza economica, tale da rendere ardua anche la garanzia della spesa alimentare e altre primarie necessità.
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In tempi recenti, l’avvio di massicce verifiche da parte dell’INPS ha anche messo in luce una profonda rete di irregolarità. Un esempio di quello che è successo è stato registrato a Perugia, con la revoca di 1597 pensioni in meno di un anno, con la conseguente richiesta di restituzione delle somme indebitamente percepite. La causa principale è rappresentata dall’indebito ricevimento della prestazione. Ciò è avvenuto, tra l’altro, sulla scorta della mancata comunicazione della variazione delle condizioni economiche che inizialmente hanno legittimato il diritto alla prestazione.