Ecco su quale elemento si basa il requisito che norma l’elargizione del sussidio anche in possesso di una casa. I particolari
Sul fronte degli aiuti economici prosegue la politica di sostegni intrapresa dal vecchio governo Draghi all’inizio degli aumenti che hanno colpito le bollette dell’energia e con il rialzo dell’inflazione con la conseguente crescita dei prezzi sui beni di consumo. Poi però ci sono dei sussidi che sono attivi prima ancora dell’escalation di eventi che sono sfociati nell’attuale crisi economica.
Si tratta di un supporto economico varato in anticipo sui tempi del Coronavirus e che si è rivelato decisivo per coprire le difficoltà di migliaia di cittadini italiani alle prese sì con i pagamenti delle bollette, ma anche con endemiche situazioni di disagio economico, professionale e sociale: il riferimento è ovviamente al Reddito di Cittadinanza, al quale non sono mancati i recenti rafforzi.
A partire dal mese in corso, per i relativi percettori del sussidio in oggetto giunge l’appuntamento con il ricevimento del bonus una tantum da 150 euro, che fa seguito al precedente sostegno, deciso con il primo Decreto Aiuti, pari a 200 euro. Tali integrazioni hanno così adeguato gli iniziali importi con le attuali necessità di spesa che gli odierni tempi richiedono duramente da affrontare.
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Ad ogni modo, il Reddito di Cittadinanza consiste sì in un aiuto economico ma non in assenza con la collateralità derivata dalla sottoscrizione di un patto sociale con i Centri dell’Impiego, da parte del richiedente. Ciò perché l’obiettivo del RdC è quello di reintrodurre il percettore in un percorso di reinserimento professionale e sociale, tramite le opportunità messe limitatamente a disposizione dal collocamento degli organi d’impiego.
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L’assegno mensile, di importo variabile da reddito a reddito, giunge al richiedente per diciotto mesi rinnovabili. La somma viene accreditata sulla carta RdC emessa da Poste Italiane e utilizzata tramite il pagamento elettronico per la spesa alimentare, il pagamento delle utenze e per contribuire all’affitto o alla rata del mutuo. Oltre al valore ISEE inferiore a 9.360 euro, infatti, tra i requisiti non manca il valore immobiliare del proprio patrimonio: la casa di proprietà consta infatti di un valore non oltre 6.000 euro per il single, oppure incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro): mille euro in più per ogni figlio oltre il secondo; cinquemila euro, per ogni componente con disabilità e 7.500 euro, in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.