Naspi, in alcuni casi si può avere con Partita Iva? | La verità

Ecco quali possibilità offre l’INPS verso le persone fisiche che hanno interrotto la loro attività autonoma. Tutti i particolari

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Disoccupazione (Foto Adobe)

Con le bollette dell’energia in scadenza, l’inverno alle porte e le condizioni economiche dei singoli e dei nuclei familiari si ridimensionano in linea generale, non è insomma un momento facile. Tra gli alti costi dei consumi energetici che solo in parte saranno calmierati da bonus del governo e da più “consapevoli” accorgimenti di consumo, c’è quello del gas, una priorità sempre più stringente con l’avvicinarsi della stagione invernale.

Nonostante poi le scorte del fabbisogno nazionale dimostrino come le temperature climatiche ben oltre alla media stagionale abbiano contribuito ad un notevole risparmio dei volumi di consumo, gli italiani sono chiamati, ad ogni modo, ad affrontare economicamente le necessità legate alle scorte dell’anno prossimo. Nel frattempo, i bilanci familiari sono – in molti casi – in rosso, così come molte aziende si sono arrese ad un’ondata di aumenti troppo alta.

Naspi, ecco il chiarimento dell’INPS verso i titolari di Partita Iva

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Disoccupazione (Foto Adobe)

Anche sul fronte della crisi energetica, dunque, occorre dichiarare l’apertura di una questione relativa alla disoccupazione, già acuita ai tempi dell’emergenza sanitaria da Coronavirus. L’inflazione, d’altro canto, ha messo in difficoltà le spese delle famiglie, aumentando i prezzi sui beni di consumo, nonché gli indici dei tassi d’interesse sulle rate di chi sta portando avanti la restituzione del credito per un mutuo.

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In questi casi, come in molti altri, i lavoratori dipendenti, al momento della cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento involontario, possono richiedere all’INPS la relativa indennità NASPI, il contributo economico che fornisce per un certo numero di mensilità un assegno equivalente al 75 per cento della media delle ultime buste paga per i primi sei mesi, e a scalare del 3 per cento ogni mese fino all’esaurirsi della misura. La durata del sussidio è regolata da ciascun contratto nazionale di lavoro delle categorie.

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La legge, inoltre, prevede che anche i titolari di partita IVA possano beneficiare del contributo NASPI. È richiesto che la titolarità sia dimostrabile prima dello stato di disoccupazione; inoltre, l’attività di lavoro autonomo deve aver prodotto un reddito annuo al di sotto di 4.800 euro. Si ricorda altresì che è possibile richiedere l’indennità di disoccupazione in anticipo e in un’unica soluzione, se si abbia in progetto di dare inizio ad un’attività autonoma.

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