A novembre molti percettori del reddito di cittadinanza stanno ricevendo un messaggio molto importante: di cosa si tratta e come comportarsi
Da quando si è insediato il Governo Meloni il tema più discusso è, senza dubbio, quello che riguarda il reddito di cittadinanza. Molto probabilmente il sussidio non sarà più concesso a vita, ma soltanto per tre anni. Inoltre, tra le ipotesi c’è anche quella che prevede la perdita del beneficio dopo il rifiuto di una sola offerta di lavoro. In una recente intervista, Claudio Durigon, sottosegretario al lavoro della Lega, ha dichiarato che l’idea è quella di erogare il sussidio per 18 mesi con sei mesi di stop, formazione e inserimento nel mondo del lavoro.
Successivamente, se il beneficiario ancora non dovesse riuscire a trovare un’occupazione, potrà nuovamente ottenere tale agevolazione. Tuttavia, il contributo sarà erogato con un taglio del 25%. Recentemente, a favore del reddito di cittadinanza, si è schierato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, sottolineando come il 20% dei percettori, in realtà, ha già un’occupazione ma si tratta di lavoratori a rischio povertà a cui viene integrato il sussidio per poter far fronte a tutti i bisogni di vita. Dunque, senza tale contributo, per alcune categorie di soggetti non resterebbe che la Caritas.
Rdc, attenzione a questo messaggio: sono previste delle sanzioni
Ad occuparsi delle convocazioni dei percettori del reddito di cittadinanza e dell’intero nucleo familiare sono i centri per l’impiego. Come è noto, infatti, la percezione del sussidio, suppone la disponibilità del beneficiario a lavorare. Proprio nell’ultimo mese, molti beneficiari del reddito stanno ricevendo un messaggio di convocazione inviato dal Centro dell’Impiego più vicino. In tal caso, qualora non ci si presenti senza un giustificato motivo, sono previste le seguenti sanzioni irrogate dall’INPS:
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– decurtazione di una mensilità del beneficio economico in caso di prima mancata presentazione
– decurtazione di due mensilità alla seconda mancata presentazione
– decadenza dalla prestazione in caso di ulteriore mancata presentazione
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Dunque, qualora il precettore si presenti presso il centro per l’impiego dovrà necessariamente giustificare la sua assenza. In particolare la mancata presenza può essere addotta, ad esempio, con un documento che attesti lo stato di malattia, gravi problemi familiari o stato di gravidanza.