La pensione di reversibilità è destinata a coniuge, figli ed in alcuni casi anche fratelli e sorelle. In quali circostanze si perde
Al decesso di un coniuge, di un genitore o di un fratello o sorella, se egli o ella erano percettori di pensione, questa viene girata al parente più stretto. Per questo si chiama pensione di reversibilità. Si differenzia dalla pensione indiretta perché quest’ultima dipende da un’assicurazione previdenziale che il defunto ha stipulato in vita in favore dei parenti più stretti. La prestazione della pensione di reversibilità non dipende dal reddito del beneficiario. Il reddito può fare la differenza sull’importo della quota mensile della reversibilità. Ogni percettore ha diritto ad almeno 13 mensilità.
Per ottenenere la pensione di reversibilità si deve fare apposita richiesta all’INPS. La prestazione non viene infatti erogata in automatico, ma è soggetta a domanda formale da parte degli aspiranti beneficiari.
Hanno diritto in prima battuta alla pensione di reversibilità il coniuge, a patto che non convoli a nuove nozze. In questo caso perde il diritto alla prestazione. In alcuni casi anche fratelli o sorelle possono richiedere la pensione de reversibilità, se possono dimostrare di essere a carico della persona defunta e di essere inabili al lavoro. Ed i figli, a patto che siano minorenni, o maggiorenni che frequentano un percorso di studi fino a 21 anni, o fino a 26 nel caso si tratti di studi universitari.
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condizione necessaria per i figli per mantenere fino al limite di età la quota della pensione di reversibilità del genitore defunto è che non svolgano attività lavorativa, o che frequentino tirocinio formativo o di orientamento. In questi casi il diritto alla reversibilità decade, e si revoca irrimediabilmente la prestazione.
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La prestazione della reversibilità può essere riconosciuta anche al coniuge divorziato o separato, nel caso in cui prima del decesso del titolare della pensione si fosse arrivati ad un accordo circa l’assegno di mantenimento o assegno divorzile. Condizione ancora più favorevole in presenza di figli minori, a carico di entrambi i coniugi. Nel caso in cui ci sia un coniuge attuale del defunto ed uno divorziato, l’assegno verrà diviso tra i due.