I percettori della Naspi devono far fronte ad una brutta sorpresa in vista di Natale: la notizia è ufficiale
La Naspi è una prestazione a sostegno del reddito di cui possono beneficiare i lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che l’hanno perso per cause a loro non imputabili. Vi rientrano la seguente categoria di soggetti: apprendisti; soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative; personale artistico con rapporto di lavoro subordinato; dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.
Inoltre, a partire dal 1° gennaio 2022 la prestazione è rivolta anche agli operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici. Per poterne beneficiare è necessario essere in stato di disoccupazione in base a quanto stabilito dal decreto legislativo 181/2000 e successive modificazioni. È fondamentale anche vantare almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.
Come è ben noto l’ex Governo aveva messo in campo una misura per contrastare il caro bollette e l’inflazione concedendo un contributo di 150 euro una tantum. Tale bonus spetta ai lavoratori dipendenti pubblici e privati; pensionati; lavoratori domestici; percettori di Reddito di Cittadinanza; lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo; incaricati di vendite a domicilio; lavoratori autonomi e liberi professionisti; titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa; disoccupati percettori di NASpI, DIS-COLL e disoccupazione agricola; collaboratori sportivi; dottorandi e assegnisti di ricerca.
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Nel dettaglio, per i disoccupati occorre aver percepito le prestazioni di NASpI, DIS-COLL e disoccupazione agricola a novembre 2022. Tuttavia, l’Inps, con la circolare 127 del 16 novembre, ha comunicato che per questa categoria di soggetti i pagamenti saranno posticipati. Quasi sicuramente gli accrediti per i percettori Naspi partiranno a febbraio 2023. Dunque, il pagamento è slittato di circa 3, 4 mesi ma l’ente non ha precisato il motivo che l’ha spinta in questa direzione. In ogni caso, però, tale contributo verrà congelato, dunque, qualora, nel frattempo, il disoccupato dovesse trovare un lavoro avrà comunque diritto alla prestazione prevista a febbraio.